La legge di stabilità ha creato tante perplessità nelle categorie sociali ma anche tra i Garanti del contribuente delle regioni italiane. Le ragioni di tale allarme Valledaostaglocal le ha chieste al professor Orlando Formica, Garante del contribuente della Valle d'Aosta nonché responsabile della comunicazione dell'Associazione nazionale dei Garanti. “Il provvedimento - spiega Formica - ha creato allarme e stupore nelle categorie economiche, nelle associazioni professionali e nei cittadini, perché vedono venir meno un baluardo di tutela del cittadino contribuente a fronte degli atti della Pubblica amministrazione finanziaria”. Alcuni pronunciamenti fanno riferimento a un 'attentato' allo stato di diritto ed alla caduta della civiltà giuridica dell'Italia e tra le prese di posizione quella della dottoressa Daniela Gobbi, già presidente del Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria, che ha dichiarato: 'E' in gioco il futuro della nostra giurisdizione, la dignità dell'istituzione che rappresentiamo; è in gioco la nostra dignità e quella del personale. Nessuna logica, nessun criterio, solo un'ennesima concreta dimostrazione della volontà di azzeramento della Giustizia tributaria nel suo complesso e in tutte le sue forme'. Di più, il dottor Ennio Sepe, presidente dell'Associazione nazionale magistrati tributari ha dichiarato: 'Credo sia venuto il momento che i Presidenti delle Commissioni Tributarie regionali facciano sentire unitariamente la loro voce, manifestino tutto il loro dissenso e pronuncino la loro indisponibilità a svolgere un ruolo assolutamente improprio nella loro veste di capi dell'Ufficio giudiziario'. Dichiarazioni, quelle della dottoressa Gobbi e del dottor Sepe, che fanno intravedere una possibile incostituzionalità del provvedimento. “In effetti, e di questo il Parlamento, ed in particolare il Presidente del Governo Letta, dovranno tenerne debitamente conto, l'attribuzione ai presidenti delle commissioni tributarie delle funzioni proprie del garante determina la violazione dell'articolo 97 della Costituzione perché duplicando gli impegni distinti in un sola persona impedisce il buon funzionamento sia dell'Ufficio del Garante sia dell'attività giurisdizionale del Presidente della Commissione”. E' stato rilevato anche che il cumulo delle funzioni al presidente della Commissione è suscettibile di incrinare la fiducia del contribuente nella terzietà dei due organi; perché? “Per la evidente commistione tra organo di controllo delle attività degli Uffici finanziari (Garante) e di organo giudicante dei tributi esercitati dai presidenti delle Commissioni tributarie. Infatti la funzione del Garante è quella di migliorare il rapporto di fiducia tra cittadini e amministrazione finanziaria”. Si spieghi meglio... “Su segnalazione dei contribuenti o autonomamente, il Garante esamina disfunzioni, irregolarità, scorrettezze, prassi amministrative anomale o irragionevoli, stimola gli uffici finanziari al riesame tempestivo di accertamenti, li richiama al rispetto delle norme della procedura, valuta i casi di particolare rilevanza in cui le disposizioni ovvero i comportamenti delle amministrazioni determinano un pregiudizio dei contribuenti. Inoltre fornisce al Governo e al Parlamento dati e notizie sullo stato dei rapporti tra Fisco e contribuenti nelle singole realtà territoriali. Su richiesta dei contribuenti, l'ufficio del Garante interviene con immediatezza nei casi in cui i verificatori procedono con modalità non conformi a legge e segnala i casi più gravi al fine dell'avvio del procedimento disciplinare”. Per quali altri motivi l'Assemblea ha contestato fortemente l'articolo 10 della legge di stabilità? “Perché le funzioni in capo al Garante non possono essere attribuite a un organo giudicante come il Presidente della commissione tributaria regionale, che ha compito di emettere sentenza a fronte di un contenzioso tra due parti, il contribuente e l'amministrazione finanziaria. Per questo cumulare le funzioni proprie del Garante a quelle del presidente della Commissione tributaria crea un'indebita commistione tra le funzioni amministrative (Garante) e quelle giurisdizionali (Commissione tributaria) che la Carta costituzionale tiene a mantenere ben distinte”. C'è chi sostiene che la prevista decadenza dei Garanti è dovuta anche al contenimento dei costi di funzionamento dello Stato... “E' vero, ma c'è anche da rilevare che il costo annuale di tutti i Garanti d'Italia grava sulle casse dello Stato per 396 mila euro. Da questa cifra si evince che gli uffici del Garante del contribuente non sono carrozzoni, ma nemmeno sono disponibili a essere considerati 'carrozzelle' da portare a spasso per le vie di Roma a danno della gente comune e delle classi meno abbienti, che bussano al Garante per avere consigli e indirizzi su come districarsi in una selva di norme contraddittorie che non danno certezze e creano sfiducia nelle istituzioni della Repubblica”.
In Breve
lunedì 22 dicembre
domenica 21 dicembre
venerdì 19 dicembre
giovedì 18 dicembre
mercoledì 17 dicembre
martedì 16 dicembre












