E' impressionante vedere la Cappella Sistina trasformarsi in un cantiere in piena attività e sotto lo sguardo penetrante del Giudice universale raffigurato da Michelangelo. Dal pomeriggio di ieri, martedì 5 marzo, la Sistina è stata infatti chiusa al pubblico per consentire i lavori necessari allo svolgimento del conclave.
Tra operai che salgono e scendono dalle impalcature, restauratori che ritoccano le pareti laterali fino a poche ore prima erano protette da dei pannelli trasparenti, montagne di bulloni, lunghe fila di tubi innocenti e di assi di legno, centinaia di lampade da sostituire hanno fatto la loro timida comparsa le due stufe in colata di ghisa - una del 1938 e una del 2005 - al centro della curiosità mediatica in questi giorni. In una verranno bruciate le schede delle votazioni, nell'altra, con dei dispositivi elettronici si creerà il fumo nero o bianco che segnalerà l'esito delle singole votazioni, sino all'avvenuta elezione.
Nei lavori sono coinvolte le diverse maestranze che formano la complessa macchina tecnica dello Stato Vaticano: dai laboratori elettrotecnici, all'edilizia, al settore termoidraulico, alle officine meccaniche, alla falegnameria sino ai tecnici dei Musei Vaticani. Un impegno particolare compete alla Floreria. E anche a Conclave iniziato sarà necessario assicurare continuità al servizio.
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