Con l’1,9% la Valle d’Aosta è la regione italiana con il minor tasso di incidenza dei fallimenti. Lo dicono i dati e l'analisi del Cerved che evidenziano a livello nazionale come per le imprese il 2013 sia stato l'anno più duro per il numero di imprese che hanno chiuso i battenti: tra fallimenti (12.000), liquidazioni (90.000), procedure non fallimentari (2.000) sono state 104.000 (+2,2% rispetto all'anno precedente) le aziende italiane perse. Secondo il gruppo specializzato nell'analisi della situazione finanziaria delle imprese, è in corso soprattutto un boom dei concordati preventivi, nato con la riforma entrata in vigore a settembre: nel solo quarto trimestre sono state presentate circa 1.000 domande, lo stesso quantitativo dei 12 mesi precedenti. Quello che colpisce è anche la fotografia 'storica' sulla crisi: un indice molto significativo dell'impatto sulla mortalità d'impresa è dato dal rapporto tra le società di capitale fallite nel corso dei quattro anni di recessione e le aziende con un bilancio valido. Si scopre così che chi ha pagato di più sono le società di capitale manifatturiere (fallito il 5,2% del totale), seguite dalle costruzioni con un indice pari al 4,6% e dal terziario, i cui i fallimenti hanno pesato per il 2,2%. Dati di maggiore dettaglio indicano come i comparti che hanno sofferto di più siano tutti industriali e specifici del 'made in Italy': il sistema casa (7,9%), la moda (7,1%), la produzione di beni intermedi (5,5%), la meccanica (5,1%). Dal punto di vista territoriale la crisi nata nel 2008 ha colpito maggiormente il Nord (3,5% nel Nord Ovest e 3,2% nel Nord Est), rispetto al Centro-Sud (2,7%). Le regioni che soffrono di più sono il Friuli (4,4%), le Marche (4,1%), il Piemonte (3,6%) e la Lombardia (3,5%). Le Regioni che viceversa mostrano un'incidenza dei fallimenti minore sono la Valle d'Aosta (1,9%), la Basilicata (2,1%), il Lazio (2,1%) e la Sicilia (2,3%).
L’imprenditoria valdostana ha trovato sostegno negli interventi messi in campo dalla Giunta Rollandin per fronteggiare la crisi. Ed un ruolo fondamentale l’o svolgono i Consorzi fidi nei cui confronti il bilancio regionale stanzia ingenti fondi.













