n Valle d'Aosta la risposta al perdurare della crisi economica è rosa: nel 2012 le imprese attive femminili sono infatti cresciute dello 0,4 per cento rispetto al 2011. La percentuale non è alta ma il dato è quanto mai positivo, visto che lo scorso anno oltre alla Vallée solo Emilia Romagna, Toscana, Lombardia e Trentino Alto Adige hanno registrato un identico aumento delle aziende femminili, mentre in tutte le altre regioni italiane il dato è stato in calo.
Le imprese in rosa sono oggi in Italia 193 in meno (-0,2%), rispetto alla fine del 2011. Gli effetti della difficile congiuntura sono stati però ben più sensibili per le imprese non femminili, diminuite di 4.327 unità (-1,3%). Le flessioni più rilevanti delle aziende al femminile sono riferite a Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo e Molise (-2,2%).La quota di imprese femminili regionale è inferiore a quella nazionale (24,3%), in quanto la rappresentanza femminile è elevata tra le imprese dell'Italia centrale e meridionale.
"Ciò è da attribuire - sottolinea Unioncamere , che ha svolto la ricerca statistica - all'elevato tasso di occupazione femminile regionale, un dato virtuoso che porta ad un minor ricorso a forme di auto impiego, e allo sviluppo del sistema economico, nel quale hanno minore importanza il piccolo commercio al dettaglio, i servizi tradizionali e le ditte individuali, ambiti consueti di presenza di imprese femminili".













