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CRONACA | 22 dicembre 2012, 09:54

USURA: Padri e figli indagati dalle Fiamme Gialle a Saint-Vincent

Sotto accusa sono Loris Bocco, 49 anni, il padre Michele (73), Franco e Matteo Lencia, di 66 e 32 anni, residenti tutti a Saint-Vincent, Angelo Cornaglia (51) e Alessio Muzzi (48) residenti a Torino.

USURA: Padri e figli indagati dalle Fiamme Gialle a Saint-Vincent

E' di natura 'famigliare' , addirittura tramandata di padre in figlio, l'organizzazione dei cambisti indagati nell'ambito dell'operazione della Guardia di finanza di Torino per smantellare una banda di usurai che operava all'esterno del Casino de la Vallée.

Si tratta di Loris Bocco, 49 anni, il padre Michele (73), Franco e Matteo Lencia, di 66 e 32 anni, residenti tutti a Saint-Vincent, Angelo Cornaglia (51) e Alessio Muzzi (48) residenti a Torino. Nel corso dell'inchiesta è stata anche sequestrata una villa con tre garages ad Aosta. Anche alcuni valdostani, clienti abituali della sala slots della Casa da gioco, sarebbero rimasti vittime dei circa 300 finanziamenti erogati dagli indagati in due anni a tasso usuraio, per un valore complessivo di 5 milioni di euro, a 41 tra imprenditori torinesi e giocatori del Casinò de la Vallée di Saint Vincent.

I Bocco e i Lencia sono 'vecchie conoscenze' per la Guardia di finanza, più volte finiti nei guai proprio per la loro attività di 'prestasoldi' nel corso di indagini svolte dalle procure di Aosta e Torino. Finora le Fiamme Gialle hanno sequestrato beni, tra Piemonte e Valle d'Aosta, per 3 milioni di euro, nonche' assegni e contanti per quasi 400 mila euro e fiches del Casinò per 19 mila euro.

Le indagini sono state avviate dopo le denunce inoltrate verso le fine del 2009 alla Guardia di finanza da alcuni impresari torinesi, vessati dalle continue e pressanti richieste economiche dei 'cambisti, che operavano in prevalenza vicino al Casinò di Saint-Vincent e consegnavano i contanti in cambio di un assegno con un importo maggiorato del 20 percento. A fine della serata se il giocatore vinceva restituiva i soldi e otteneva l'assegno altrimenti lo stesso veniva incassato dai cambisti.

patrizio gabetti

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