"E' giunto il momento di lavorare per riconoscere agli allevatori il giusto prezzo per il latte che mungono quotidianamente. Lo ha sollecitato l'Associazione regionale allevatori valdostani (Arev) spiegando che i costi di produzione del latte siano al di sopra del prezzo di vendita. Si parla di costi di produzione oltre i settanta centesimi al litro contro prezzi di vendita medi attorno ai sessanta centesimi. "Questo fatto ben noto alla maggior parte degli allevatori, è molto grave e testimonia come un settore che produce un prodotto rinomato e di eccellenza, può comunque essere in gravi difficoltà economiche", aveva detto il presidente Dino Planaz.
Oggi la risposta che suona come un impegno dell'assessore regionale all'Agricoltura, Laurent Vierin, che puntualizza: "In questi mesi abbiamo lavorato per capire i reali costi di produzione, al di là delle sensazioni e del parlare , rispetto a ciò viene riconosciuto". Un lavoro, come precisa l'assessore "svolto dall' Institut Agricole Régional e all'Icrea a cui, come assessorato, abbiamo commissionato questo studio". Uno studio che non era mai stato fatto in tanti anni di grande dibattito.
"Nei prossimi giorni - aggiunge Vierin - con un documento condiviso dalle parti chiederemo a chi può farlo, purtroppo non l'Amministrazione e l'Assessorato , che lo farebbe subito - sottolinea l'assessore - un prezzo imposto ad un degno prezzo per il giusto riconoscimento del lavoro dei nostri allevatori, per chi fa Fontina dop, per sollecitare Cooperativa e Consorzio in primis, i cui direttivi e assemblee sono composti proprio dai produttori".
Ribadisce l'assessore "vogliamo con tutte le parti interessate, l'Arev in primis, lavorare ad un impegno condiviso per arrivare a inserire un prezzo riconosciuto ai produttori che possa essere superiore ai costi di produzione da inserire nelle regole del gioco".
Nelle prossime settimane l'assessore annuncia: "Elaboreremo un documento di indirizzo in questo senso; lo porteremo al tavolo con la speranza che tutti vorranno condividere".