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ATTUALITÀ | 23 novembre 2019, 18:00

Fita de Sente Sesile eun Veulla

Fita de Sente Sesile eun Veulla

Come da tradizione domani, in occasione della festa a Santa Cecilia, numerosi cittadini di Aosta e di tanti altri comuni saranno svegliati dalle melodie delle bande di suonatori che hanno percorreranno le vie per dare la sveglia. Ad Aosta dopo il concerto serale del 23 novembre alla Cittadella dei giovani, la Banda Musicale, domenica domenica 24 sveglia alla città ore 4 del mattino, santa messa e sfilata ore 10.30, Cattedrale e vie della città

Il rito della sveglia mattutina per i festeggiamenti di Santa Cecilia si svolge generalmente la domenica che segue o precede Santa Cecilia. Lo scopo di suonare la sveglia mattutina è proprio quello di rendergli omaggio, attraverso un saluto originale.

In passato, alcuni spettatori, al passaggio della Banda, si affacciavano alle finestre e calavano un cestino con del vino.

Il rituale della sveglia mattutina,nell'ambito dei festeggia - menti di Santa Cecilia, risale almeno a metà del XIX secolo, data della quale sono state ritrovate delle documentazioni scritte. I musicati potevano rifocillarsi sul mezzo monoruota spinto a mano avevavo vin brulé e quanto altro utile allo scopo.

Il 22 novembre si festeggia Santa Cecilia, patrona della musica e dei musicisti. Secondo la leggenda la nobildonna il giorno del suo matrimonio cantando espresse il desiderio di restare vergine al suo futuro sposo e riuscì a convertirlo.

Buona parte della vita di Santa Cecilia è avvolta nella leggenda, il che rende difficile discernere tra realtà e finzione. Quello che si sa è che probabilmente Cecilia visse a Roma tra il II e il III secolo e venne martirizzata per la sua fede cristiana.

Un motivo per cui è collegata alla musica è un’interpretazione medievale della sua vita, come spiega la Catholic Encyclopedia. “I dipinti medievali della santa sono molto frequenti; dal XIV e dal XV secolo le è stato affiancato un organo, o viene rappresentata mentre lo suona, evidentemente per esprimere quello che le veniva spesso attribuito nei panegirici e nei poemi basati sugli Atti, in base ai quali mentre i musicisti suonavano durante il suo matrimonio lei in cuor suo cantava solo a Dio (‘cantantibus organis illa in corde suo soi domino decantabat‘); probabilmente il cantantibus organis è stato interpretato erroneamente come se Cecilia stessa fosse l’organista. In questo modo la santa è stata associata strettamente alla musica”.

Se ciò è vero, Cecilia non avrebbe mai cantato ad alta voce o suonato alcuno strumento. Nonostante questo, il suo essere patrona della musica si è solidificato nel XVI secolo.

Quando a Roma è stata fondata l’Accademia Musicale nel 1584, Santa Cecilia è stata proclamata patrona dell’istituto, e da quel momento la sua venerazione come patrona della musica è diventata ancor più universale.

Nel corso dei secoli è stata fonte di ispirazione per molti compositori, e il giorno della sua festa è diventato una celebrazione annuale della musica.

Se Cecilia può non aver avuto un grande talento musicale, ora è comunque in Paradiso, dove si unisce agli angeli e ai santi per cantare “un cantico nuovo davanti al trono” di Dio (Apocalisse 14, 3).

red. cro.

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