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CRONACA | 21 agosto 2019, 13:01

Alpinista morta sul Cervino 'per sfinimento' secondo il compagno

Il rifugio Carrel lungo il Cervino

Il rifugio Carrel lungo il Cervino

Era sfinita, diceva che era senza forze. Si è accasciata a terra e non ha reagito. Allora sono salito fino a Capanna Carrel per cercare aiuto, ma era vuota. Così ho provato a dare l'allarme via radio. Nessuno rispondeva. Ho preso una coperta e sono tornato da lei. Dopo una mezzora, mi sono reso conto che era morta".

Lo ha detto il trentatreenne ucraino compagno di Katsiaryna Klimanskaya, coetanea bielorussa (non israeliana come si era appreso in un primo momento) morta la notte scorsa sul Cervino; l'uomo è stato sentito dal Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cervinia.

La coppia era partita verso le 13.30 di ieri, martedì 20 agosto, dal rifugio Oriondé Duca degli Abruzzi, a 2.802 metri. Verso le 17 i due sono arrivati alla base del passaggio chiamato 'Cheminée'. "Io sono salito, ma lei è rimasta sotto, era sfinita. Prima ho mandato giù un capo della corda. Non è riuscita a tirarsi su, così l'ho tirata su". Poi, ha raccontato l'uomo, la sua compagna è finita a terra senza più reagire. Ha chiamato i soccorsi verso le 23, dopo non aver ricevuto risposte via radio a Capanna Carrel. A causa delle pessime condizioni meteo neppure Air Zermatt, abilitato al volo notturno in elicottero, ha potuto intervenire.

La giovane presenta alcune escoriazioni anche all'altezza del sopracciglio, compatibili, sostiene il compagno, con il fatto che lei si è accasciata terra. Per stabilire con certezza che le cause del decesso sono attribuibili a un malore è quindi attesa la visita del medico legale.

ansa-rava

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