Dopo la manovra dello scorso anno particolarmente infelice per i lavoratori autonomi ed i professionisti quest'anno il Governo ha cercato la via del riscatto introducendo una serie di misure che possono agevolare il lavoro autonomo e professionale.
La prima notizia felice è la possibilità per i professionisti di accedere ai fondi strutturali europei che comprendono sia quelli gestiti direttamente dalla UE ma anche quelli erogati per il tramite di Stato e Regioni. Le risorse provenienti da Bruxelles saranno destinate ai liberi professionisti così come definiti dalla disciplina europea e quindi a prescindere dall'appartenenza o meno ad un albo perché in sede europea il professionista viene equiparato alle piccole e medie imprese. Ovviamente, perché gli studi possano concretamente accedere a tale possibilità, sarà necessario evitare bandi con requisiti troppo severi che vanificherebbe di fatto le misure contenute nella legge di Stabilità 2016.
Sul versante fiscale il Governo corregge l'evidente anomalia di un regime forfetario con requisiti troppo stringenti: dal prossimo anno i professionisti, per poter accedere all'imposta sostitutiva del 15%, non dovranno avere ricavi superiori ai 30mila euro. Come nel 2015 in caso di accesso al regime forfetario la contribuzione previdenziale è ridotta del 35 per cento. Altra disposizione alquanto dannosa per l'avvio di attività di lavoro indipendente era l'impossibilità di accedere al regime forfetario in caso di prevalenza del reddito da lavoro dipendente; dal prossimo anno i lavoratori dipendenti che intendono sviluppare una parallela attività autonoma potranno beneficiare del regime fiscale di favore nel caso in cui il reddito di lavoro dipendente e assimilato dell'anno precedente non sia stato superiore a 30 mila euro.
Nell'ottica di favorire l'investimento in macchinari il Governo ha introdotto la possibilità di effettuare il super ammortamento sui beni materiali strumentali nuovi acquistati fino al 31 dicembre 2016. Tale sconto fiscale potrà essere sfruttata anche dai professionisti che intendono investire nella propria attività.
Per i lavoratori autonomi titolari di partita iva iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata Inps è confermata anche per il prossimo anno l'aliquota del 27% evitando così l'aumento di un punto percentuale previsto dal decreto milleproroghe dello scorso anno. Nel caso invece di soggetti iscritti alla Gestione Separata Inps non titolari di partita iva (ad esempio i collaboratori coordinari e continuativi) non iscritti ad altra gestione previdenziale l'aliquota pensionistica aumenta di un punto percentuale arrivando così al 31% al quale occorre aggiungere lo 0,72% come quota assistenziale.
Norma che interessa i datori di lavoro è la proroga anche per l'anno 2016 del bonus per le nuove assunzioni; infatti seppur meno ricco rispetto all'edizione 2015 l'esonero spetta per 24 mesi e consente un risparmio del 40% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un importo che non può superare 3.250 euro su base annua.
Nell'attesa che il Governo vari l'annunciato Jobs Act del lavoro autonomo e, al di là delle misure di carattere fiscale e previdenziale, contenute nella legge di Stabilità 2016 l'auspicio è che continui il percorso di riconoscimento dell'insostituibile contributo alla ricchezza del nostro paese di chi ogni giorno mette a servizio le proprie competenze anche senza essere protetto da un contratto di assunzione, magari a tempo indeterminato.











