«Chiedo perdono per quello che noi abbiamo fatto per favorire questa divisione, e chiedo allo Spirito Santo che ci aiuti a risanare le ferite che noi abbiamo fatto agli altri fratelli». Papa Francesco racconta il suo pellegrinaggio in Terra santa ai fedeli riuniti in piazza San Pietro per l’udienza generale.
E, ripensando all’incontro ecumenico con il patriarca Bartolomeo, si sofferma sullo scandalo della divisione tra i cristiani e, così come hanno fatto i suoi predecessori, chiede perdono per le colpe dei cattolici. Al contempo rilancia la speranza di ricomporre al più presto l’unità voluta da Cristo per i suoi figli. «Col patriarca Bartolomeo — assicura — siamo amici, fratelli, e abbiamo condiviso la volontà di camminare insieme, fare tutto quello che da oggi possiamo fare: pregare insieme, lavorare insieme per il gregge di Dio, cercare la pace, custodire il creato, tante cose che abbiamo in comune».
Il Papa rivolge un «grato pensiero» alle autorità «giordane, israeliane e palestinesi, che — afferma — mi hanno accolto con tanta cortesia, direi anche con amicizia». E poi ricorda che «non ci sono industrie di pace», perché la pace «si fa ogni giorno, artigianalmente, e anche col cuore aperto perché venga il dono di Dio». Francesco addita in particolare l’esempio del popolo e delle autorità giordani, ringraziandoli «per il loro impegno nell’accoglienza di numerosi profughi provenienti dalle zone di guerra». Un impegno umanitario che, assicura, «merita e richiede il sostegno costante della comunità internazionale». Infine il suo pensiero va a tutti i cristiani che «in diverse parti del mondo, sono discriminati e disprezzati a causa della loro fede in Cristo». Chiede di pregare per loro e di assicurare a tutti vicinanza e solidarietà.











