Ogni due giorni, in Italia, una donna viene uccisa da un uomo. È una statistica implacabile, che attraversa i comunicati, i notiziari, le relazioni istituzionali. Ma dietro i numeri ci sono facce, vite, famiglie, sogni che non diventano mai vecchi abbastanza per spegnersi al mondo. Non servono celebrazioni rituali, servono azioni, strumenti, formazione, comunità. È da questa convinzione che nasce l’evento “Educare contro la violenza sulle donne: ascolto, comunicazione, educazione contro la violenza di genere”, promosso dalla CISL Valle d’Aosta insieme alla Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani – sezione Valle d’Aosta.
L’incontro si terrà a Quart, nella sala del Comune all’interno di Villa Pesando, giovedì 20 novembre 2025 dalle 17.30 alle 19.00. Una data che si inserisce nel percorso che porta alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e che intende dare spazio non solo alle testimonianze, ma a un modello culturale diverso, costruito a partire dalle parole.
Perché le parole fanno cose, costruiscono ponti o scavano voragini. Lo sa bene il Coordinamento Donne CISL Valle d’Aosta, anima e voce sindacale che da anni lavora per diffondere una cultura di rispetto. Alessia Démé, una delle figure di riferimento del Coordinamento, lo ripete da tempo con lucidità: “la violenza non comincia con uno schiaffo, ma con un linguaggio che degrada, isola, spaventa. Chi sceglie parole ostili sta già tracciando il perimetro della violenza”. È un messaggio che arriva forte, senza tremare.
Durante l’incontro interverrà per ANPE Valle d’Aosta la presidente Lucia Poli, con un contributo dedicato al ruolo della pedagogia nell’accompagnamento delle comunità educanti. Perché la violenza non si previene solo negli ospedali o nelle aule di tribunale. Si previene nei corridoi delle scuole, nelle chat dei gruppi giovanili, nei consigli di classe, nelle famiglie sedute a tavola. Educazione, parola enorme e spesso svuotata, torna qui al suo significato più pieno: responsabilità reciproca verso la crescita dell’altro.
Il Coordinamento Donne della CISL Valle d’Aosta porterà poi un gesto simbolico e concreto allo stesso tempo: la donazione di 1.200 segnalibri riproducenti il Manifesto della Comunicazione Non Ostile, realizzato dall’Associazione culturale Parole O-Stili, destinati alle biblioteche comunali di Brissogne e Quart. Non è un dettaglio: le biblioteche sono presidi culturali, spazi vivi, luoghi dove le parole non sono merci ma strumenti. Il segnalibro, oggetto umile e quotidiano, diventa così messaggero di una scelta precisa: cambiare linguaggio per cambiare destino.

Il sindacato, in questo caso, si assume un compito che non riguarda solo il mondo del lavoro, ma la comunità tutta. Come si legge nella nota ufficiale, “la violenza spesso non viene denunciata per paura o estrema fragilità sociale delle vittime”. Il primo passo è allora non lasciare sole le donne che si trovano in situazioni di rischio e, contemporaneamente, lavorare sulle radici profonde della violenza: educare i ragazzi, formare gli adulti, coinvolgere i gruppi di pari, costruire alleanze.
Non si può più permettere che l’indignazione sia un ciclo emotivo che si esaurisce in un post sui social o in un mazzo di fiori lasciato sotto casa di una vittima. La violenza di genere non è un fatto privato, non è un incidente, non è una fatalità. È un disegno culturale che si può cambiare solo se si agisce insieme.
E Quart, il 20 novembre, sarà un luogo dove questo “insieme” prende forma. L’incontro è aperto al pubblico.
Perché le parole possono ferire, ma possono anche guarire. E ogni pagina letta, ogni ragazza ascoltata, ogni uomo che disimpara la cultura del possesso, è una possibilità in più di vita.














