/ FEDE E RELIGIONI

FEDE E RELIGIONI | 07 maggio 2025, 20:55

Prima fumata nera nel Conclave per il nuovo Papa

Attesa, preghiera e un silenzio carico di emozione hanno segnato la prima giornata del Conclave. Nessun accordo tra i cardinali: il successore di Pietro resta, per ora, senza nome.

Prima fumata nera nel Conclave per il nuovo Papa

Conclave, il primo giorno si chiude con la fumata nera. Piazza San Pietro accoglie la notizia con rispetto e attesa. Oggi giovedì 8 maggio 2025, il Conclave procederà con quattro votazioni: due al mattino e due al pomeriggio. Questo ritmo quotidiano è previsto dalle norme canoniche e mira a favorire una riflessione approfondita tra i cardinali elettori. Con 133 cardinali presenti, il quorum necessario per l'elezione del nuovo Papa è fissato a 89 voti, corrispondenti ai due terzi dei votanti, come stabilito dalla Costituzione Apostolica "Universi Dominici Gregis". 

Se anche oggi non si raggiungerà un accordo, le votazioni continueranno con lo stesso schema nei giorni successivi, intervallate da momenti di preghiera e riflessione, fino a quando non emergerà un consenso sul successore di Pietro.

Nella sera di mercoledì 7 maggio, alle 19:04, il cielo sopra la Cupola si è tinto di un fumo denso e inequivocabile: nero. Dal comignolo della Cappella Sistina, simbolo assoluto del Conclave, il primo responso è arrivato come da tradizione. I 133 cardinali elettori, riuniti da stamattina nella clausura più solenne che la Chiesa conosca, non hanno trovato l’intesa sul nome del 267° successore di Pietro.

La giornata si era aperta con la Missa pro eligendo Romano Pontifice, celebrata in San Pietro, gremita come nelle grandi occasioni. Poi, il corteo rosso porpora ha attraversato i corridoi vaticani sotto lo sguardo di secoli di storia, fino a varcare la soglia della Cappella affrescata da Michelangelo. Il canto delle Litanie dei Santi ha scandito l’ingresso degli elettori, tra preghiere e sguardi assorti. Poi il giuramento solenne e la clausura, silenziosa come una cripta.

Un rituale antico, carico di gravità, ma anche di umanità. Nella Sistina, i cardinali hanno votato solo una volta nel pomeriggio, per rompere il ghiaccio. È raro che l’accordo arrivi al primo scrutinio: la fumata nera era attesa, ma non per questo è stata meno densa di significati.

In piazza, turisti, fedeli e giornalisti attendevano in un silenzio irreale. C’è chi ha recitato il Rosario, chi ha acceso una candela, chi ha semplicemente guardato in alto. Il boato del fumo è stato muto. Nessun Papa, per ora.

Tra i presenti, si coglie un filo di delusione, ma anche consapevolezza. “Meglio che si prendano il tempo necessario”, sussurra un’anziana signora con la radio in mano. “Questo Papa dovrà guidarci in tempi difficili.”

Il Conclave riprenderà domani con due sessioni, mattina e pomeriggio. Se i cardinali troveranno un accordo, la fumata bianca potrebbe salire entro il fine settimana. Se il dissenso persiste, si continuerà a votare: quattro scrutini al giorno, con pause ogni tre giorni per la preghiera e il confronto.

Intanto, nei palazzi vaticani si alimentano i pronostici, ma il cuore della decisione resta sigillato tra quelle mura. E il mondo attende, come da secoli, il nome e il volto dell’uomo che pronuncerà: “Habemus Papam”.

pi.mi.

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore