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ECONOMIA | 06 agosto 2024, 09:29

Albergatori sul piede di guerra

L'ipotesi di un aumento della tassa di soggiorno, che potrebbe arrivare fino a 25 euro per notte negli alberghi di lusso, è al centro del dibattito economico attuale

Luigi Fosson Presidente albergatori valdostani

Luigi Fosson Presidente albergatori valdostani

La proposta, già formalizzata in una bozza di decreto, prevede una rimodulazione dei costi che varieranno in base al prezzo del pernottamento. Gli importi oscillerebbero tra 5 euro per una stanza che costa meno di 100 euro e 15 euro per sistemazioni tra i 400 e i 750 euro, con un massimo di 25 euro per le strutture di extralusso.

Questa tassa, secondo la bozza, potrebbe essere estesa a tutti i Comuni italiani che desiderano applicarla, non solo ai capoluoghi e ai comuni turistici come avviene attualmente. Inoltre, il gettito non sarebbe più destinato esclusivamente a interventi nel settore turistico, ma anche a spese per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, suscitando preoccupazioni tra gli albergatori.

Le associazioni di categoria, come Federalberghi e Confindustria Alberghi, hanno espresso forti critiche nei confronti della misura. Secondo loro, l'aumento rappresenterebbe un onere eccessivo per le strutture ricettive, aggravando una situazione già complessa. Federalberghi, ad esempio, sottolinea come l’aumento del tetto massimo della tassa, avvenuto solo pochi mesi fa in vista del Giubileo, ha già introdotto un significativo incremento. Passare da un massimo di 5 a 7 euro per notte e per persona e ampliare l’utilizzo della tassa per la raccolta dei rifiuti hanno già sollevato preoccupazioni tra gli albergatori, che vedono ora nel nuovo aumento una sorta di “raddoppio” dell’impatto economico, simile a un aumento dell'IVA.

Alessandro Cavaliere, albergatore valdostano eletto nella Giunta di Federalberghi (repertorio)

La presidente di Confindustria Alberghi, Maria Carmela Colaiacovo, ha espresso sorpresa per l'adozione di un testo che sembra alterare significativamente gli obiettivi originari della tassa, che erano mirati a sostenere il settore turistico. Colaiacovo chiede una revisione della proposta e un'attenzione maggiore alla sostenibilità economica per le strutture ricettive, piuttosto che aumentare le tasse senza considerare l'impatto sull'industria del turismo.

Il ministero del Turismo ha chiarito che le discussioni con le associazioni di categoria e gli altri attori istituzionali non sono ancora concluse e che il dialogo proseguirà a settembre. Nel frattempo, il settore alberghiero rimane in allerta, preoccupato per le possibili conseguenze di una tassazione più onerosa.

pi/eco

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