AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA
Giovedì 23 novembre
Vescovado – mattino e pomeriggio
Udienze
Venerdì 24 novembre
Chiesa parrocchiale di Saint-Vincent – ore 20.30
Veglia d’Avvento con i giovani
Sabato 25 novembre
Chiesa parrocchiale di Arvier – ore 15.00
S. Cresime per l’Unità parrocchiale di Introd, Rhêmes-Notre-Dame, Rhêmes-Saint-Georges e Valsavarenche
Domenica 26 novembre
Chiesa parrocchiale dell’Immacolata – ore 10.30
S. Cresime
Lunedì 27 novembre – venerdì 1° dicembre
Spotorno
Esercizi spirituali della Conferenza episcopale piemontese LE MESSAGER RICORDA saint Odon
LE MESSAGER RICORDA sainte Cécile
La Chiesa celebra Santa Cecilia Vergine e martire
Al momento della revisione del calendario dei santi tra i titolari delle basiliche romane solo la memoria di santa Cecilia è rimasta alla data tradizionale. Degli altri molti sono stati soppressi perché mancavano dati o anche indizi storici riguardo il loro culto. Anche riguardo a Cecilia, venerata come martire e onorata come patrona dei musicisti, è difficile reperire dati storici completi ma a sostenerne l'importanza è la certezza storica dell'antichità del suo culto. Due i fatti accertati: il «titolo» basilicale di Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all'anno 313, cioè all'età di Costantino; la festa della santa veniva già celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545. Sembra inoltre che Cecilia venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore, accanto alla cosiddetta «Cripta dei Papi», trasferita poi da Pasquale I nella cripta della basilica trasteverina. La famosa «Passio», un testo più letterario che storico, attribuisce a Cecilia una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa.
Il sole sorge alle ore 7,35 e tramonta alle ore 16,56
“Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all'incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza”. (Papa Francesco)”.