"Partendo dal discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella raccolgo principalmente l’aspetto legato ai 75 anni della Costituzione, che ci ha dato la possibilità di avere uno Statuto speciale che ci incardina in un percorso di condivisione con lo Stato, ma anche in un percorso di una forte autonomia. Un’autonomia che deve essere resa sui territori a chi ha voglia di amministrare. La Res publica deve essere in mano a chi ha voglia di occuparsene, come un buon padre di famiglia, e a chi ha voglia di valorizzarla con le sue peculiarità e le sue specificità linguistiche. E i Sindaci sono i primi detentori di questa capacità e di questa possibilità, coadiuvati dal sistema che ci permette di avere la sicurezza.
E dal messaggio di oggi del Presidente della Repubblica raccogliamo che è necessaria la voglia di impegnarsi per continuare il dialogo tra Regione e Stato con le competenze che, con il riconoscimento del nostro Statuto Speciale, ci affidano un dovere in più che è quello di continuare a valorizzare le nostre specificità e le nostre peculiarità che sono una ricchezza per il patrimonio nazionale e, in quest’ottica, bisogna approcciarsi alla nuova legge di riforma delle autonomie differenziate".
Devono essere da stimolo per dare contezza anche a quei lati dello Statuto Speciale che non sono stati ancora sufficientemente valorizzati e di rilanciare quelli che si sono un po’ sopiti nel tempo per il bene della comunità.
Questo percorso di autodeterminazione cominciato 80 anni fa con la Dichiarazione di Chivasso, il cui anniversario sarà festeggiato a dicembre, deve essere un momento di riflessione che si interfaccia con gli altri principi fondamentali che sono quelli della solidarietà e della sussidiarietà che sono parte integrante del nostro sistema di rapportarci con la popolazione.
La sussidiarietà è quella che la Regione ha nei confronti dei suoi Comuni, come se l’attende dall’Europa e dallo Stato.
La solidarietà e la capacità di inclusione che, in questo periodo, si manifestate principalmente in due aspetti: il primo è che la Valle d’Aosta si è mostrata disponibile, come le altre regioni, ad essere vicina alle popolazioni colpite dal disastro in Emilia Romagna.
Colgo l’occasione per ringraziare i volontari di protezione civile che sono rientrati ma che continuano ad essere a disposizione così come i vigili del fuoco che stanno tuttora operando.
Inoltre, la capacità di inclusione è rappresentata al meglio dagli insigniti dell’Ordine al Merito della Pepubblica: la Valle d’Aosta oggi premia valdostani di nascita e valdostani di adozione, ma tutti hanno portato un valore aggiunto importante a questo territorio: professionalità, sicurezza, entusiasmo e capacità di accogliere, capacità di mettere assieme le nostre caratteristiche, in primis la montagna, in tutte le sfaccettature, dall’alpinismo alla capacità di valorizzare i nostri prodotti agricoli ed enogastronomici e capacità di organizzare grandi eventi che sono quelli che ci caratterizzano e che ci dovranno caratterizzare ancora di più nel futuro, momenti di sport e di comunità. Sono questi gli elementi che oggi ci rendono felici di essere qui in una sala stracolma".
IL MESSAGGIO AI PREFETTI DEL PRESIDENTE MATTARELLA
«Cari Prefetti,
rivolgo il mio saluto a quanti, ricoprendo pubbliche responsabilità, espressioni della società civile, cittadini, celebrano oggi la Festa della Repubblica, nel settantasettesimo anniversario della scelta operata dal popolo italiano all’insegna del rinnovamento della democrazia.
Ricorrono anche 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, riferimento sicuro, Carta fondamentale che garantisce la libertà e definisce diritti e doveri nella nostra comunità.
Desidero esprimere la riconoscenza della Repubblica per il prezioso contributo che offrite, nei diversi contesti territoriali, alla concreta attuazione dei valori costituzionali di libertà, eguaglianza e solidarietà.
Ancora nelle scorse settimane, con instancabile impegno, in occasione dell’emergenza alluvionale che ha colpito così duramente l’Emilia-Romagna e territori della Toscana e delle Marche, i Prefetti, insieme agli enti regionali e provinciali, ai Sindaci, alle Forze di polizia, ai Vigili del Fuoco, agli enti di soccorso, al mondo del volontariato, al fianco dei territori feriti dagli eventi, hanno dato testimonianza della vicinanza solidale e operosa delle istituzioni ai bisogni e al dolore delle persone e delle comunità.
È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società civile che consente di affrontare e superare le sfide e le crisi. Con uno sguardo che sappia, sempre, guardare oltre l’emergenza per dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini.
Il dotarsi di una visione condivisa, essere capaci di un lavoro ben coordinato, sono ingredienti indispensabili a questo fine, così come la disponibilità a operare concordemente per un efficace utilizzo delle risorse disponibili, a partire da quelle messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in una logica di orizzonte ampio.
La vicinanza alle fasce più fragili della popolazione, alle situazioni di marginalità - per migliorare, a partire dai contesti più difficili, la qualità della vita nei territori - con un’attenzione particolare ai fenomeni di degrado e alle situazioni di disagio sociale, soprattutto dei giovani e degli anziani, è tema che interpella le Prefetture, con effetti positivi sulla coesione sociale e la sicurezza delle comunità.
La mediazione sociale, l’ascolto e il dialogo con tutti gli attori sono preziosi per affrontare la questione del lavoro oggi, per l’affermazione della legalità, nel contrasto a ogni forma di sfruttamento, assicurando ogni sforzo per elevare la sicurezza delle condizioni lavorative.
Promuovere la realizzazione in concreto dei principi di buon andamento e di imparzialità, favorendo la cooperazione burocratica e il funzionamento degli apparati pubblici, è compito di impulso che appartiene di buon diritto alle Prefetture, Uffici Territoriali del Governo.
Nel rinnovare i sentimenti di gratitudine della Repubblica per l’opera prestata, giungano ai Prefetti e, loro tramite, a quanti si adoperano a servizio del bene comune, auguri di buon lavoro.»