Meglio conosciuta come Festa della Donna, non tutti sanno perché si festeggia proprio l'8 marzo di ogni anno.La celebrazione è nata per ricordare sia le conquiste sociali e politiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze che il gentil sesso ha subito, e subisce tuttora, nel mondo. Ha origini lontane, che ci riportano ai primi anni del '900, quando i primi a volerla istituire furono gli Stati Uniti.
Tante le leggende circolate negli anni sull'origine della ricorrenza: tra le più gettonate quella secondo la quale l'8 marzo si ricorda la morte di centinaia di operaie uccise 1908 da un rogo divampato in una fabbrica di Cottons a New York, o ancora la repressione poliziesca di una manifestazione sindacale di operaie tessili di New York. E invece no!
La festa della donna nacque appunto negli Stati Uniti come il 'Woman's Day', il giorno della donna, il 3 maggio 1908, quando durante una conferenza del Partito socialista di Chicago, la socialista Corinne Brown prese la parola per l'assenza dell'oratore ufficiale designato, discutendo dello sfruttamento operato dai datori di lavoro nei confronti delle operaie e delle discriminazioni sessuali subite in termini salariali e di orario di lavoro. Certo la situazione non cambiò nell'immediato, ma alla fine dell'anno il Partito socialista americano raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare l'ultima domenica di febbraio 1909 all'organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile.
La prima e ufficiale giornata della donna fu quindi celebrata il 23 febbraio 1909 e verso la fine dell'anno, a New York, scioperarono ventimila camiciaie. Un segnale decisivo per la popolazione femminile. Il successivo 27 febbraio, alla Carnegie Hall, altre tremila donne celebrarono ancora il Woman's Day. Una manifestazione molto sentita, tanto che le nel 1910 le socialiste americane, durante la Conferenza internazionale della donna a Copenaghen, proposero di istituire una comune giornata dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne.
E in Europa?Mentre negli Usa la festa continuò a essere celebrata a fine febbraio, alcuni paesi europei come Germania, Austria e Svizzera, cominciarono a festeggiare la giornata della donna il 19 marzo. Festeggiamenti che furono però interrotti durante gli anni della guerra, fino a quando l'8 marzo 1917, le donne di San Pietroburgo guidarono una grande manifestazione che rivendicava la fine dei conflitti. Manifestazioni e proteste esplosero in tutto il paese, portando al crollo dello zarismo e così l'8 marzo 1917 rimase nella storia come inizio della Rivoluzione russa di febbraio.
Una data scelta anche dalle donne che presero parte alla seconda conferenza internazionale delle donne comuniste nel 1921, tanto che l'8 marzo diventò la "Giornata internazionale dell'operaia".Ma restringiamo il cerchio e rientriamo nei confini nazionali. In Italia la Giornata internazionale della donna si tenne per la prima volta nel 1922, su iniziativa del Partito comunista d'Italia, che la celebrò il 12 marzo, prima domenica successiva all'8 marzo.
Il 16 dicembre 1977 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite avanzò la proposta ad ogni paese di dichiarare un giorno all'anno la "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale": venne così riconosciuto l'8 marzo come data ufficiale, data già di riferimento in diversi paesi per i festeggiamenti. Per una volta le donne valevano di più!Una curiosità dalla Società centrale di Ginnastica di Firenze sul diverso trattamento riservato nel 1865 alle donne, allora temerarie pioniere della nuova disciplina: le lezioni di ginnastica e scherma erano distribuite giornalmente avuta però speciale cura che le lezioni dei ragazzi ed adulti non coincidano con l'ora assegnata alle lezioni per le donne.
Si rischiavano forti tentazioni vedendo caviglie e polsi femminili!Ma le donne, anche se costrette alla massima discrezione non demordono, e pagano il doppio dei maschi:Tasse sociali:Le femmine per tassa d'entratura L. 20.00 e per tassa mensile L. 5.00I maschi per tassa d'entratura L. 10.00e per tassa mensile L. 2.50 Oggi una sudata in palestra fa bene, si condivide con i nostri compagni e costa lo stesso per tutti. W le bisnonne che hanno pagato di più per arrivare a permetterci tutto questo!