/ FEDE E RELIGIONI

FEDE E RELIGIONI | 03 febbraio 2023, 18:00

Almanach de samedi 4 fevrier saint Gilbert

Prega e spera; non agitarti. L'agitazione non giova a nulla. Iddio è misericordioso e ascolterà la tua preghiera. (San Pio da Pietrelcina)

Almanach de samedi 4 fevrier saint Gilbert

AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA

Domenica 5 febbraio

Cattedrale  - ore 18.00

S. Messa per la Giornata della Vita

Lunedì 6 febbraio

Casa parrocchiale della Cattedrale - fine mattinata

Incontro con il Clero cittadino

Martedì 7 febbraio

Vescovado - mattina

Udienze

Mercoledì 8 febbraio

ore 8.45-12.45

Riunione in videoconferenza del Comitato CEI per la valutazione

dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell’edilizia di culto

Vescovado - pomeriggio

Udienze

Giovedì 9 febbraio

Andrate - mattino

Incontro con i Sacerdoti giovani della Diocesi di Ivrea

Venerdì 10 febbraio

Chiesa parrocchiale di Saint-Oyen - ore 10.30

S. Messa per la Professione Solenne di Sr Esther Maria o.s.b.

Sabato 11 febbraio

Cattedrale - Pont Suaz - ore 6.00

Pellegrinaggio mensile a N.-D. de Pitié

Domenica 12 febbraio

Santuario dell’Immacolata - ore 14.30

Rosario e S. Messa per la celebrazione diocesana

della Giornata del Malato

Lunedì 13 - venerdì 17 febbraio

Ars-Sur-Formans / La Providence

Esercizi spirituali del clero

Lunedì 20 febbraio

Seminario - ore 9.30-13.00

Riunione del Consiglio dei Vicari

Martedì 21 febbraio

Vescovado - mattino

Udienze

LE MESSAGER RICORDA saint Gilbert

La Chiesa celebra San Gilberto di Limerick Vescovo

Nulla si sa della prima parte della vita di questo vescovo di Limerick, né se fu di origine danese o irlandese. Una parte della sua vita trascorse certamente fuori d'Irlanda, poiché sappiamo che fu a Rouen tra il 1103 e il 1106, durante l'esilio di Anselmo d'Aosta, arcivescovo di Canterbury (v ). Poco dopo Gilberto fu eletto vescovo di Limerick e scrisse ad Anselmo (1107) congratulandosi con lui per la fine delle sue controversie con i magnati normanni in Inghilterra, inviandogli un "povero piccolo dono" di venticinque pietre preziose di vario tipo ("munusculum paupertatis meae et devotionis transmitto, viginti quinque margaretulas inter optimas et viliores").

Anselmo gli rispose affettuosamente ringraziando "il vecchio amico" che era stato con lui a Rouen, congratulandosi per la sua elezione e sollecitandolo a lavorare per l'introduzione degli usi romani nella vita ecclesiastica irlandese.

Il male che piú affliggeva la Chiesa in Irlanda, come altrove, era, in quel tempo, la laicizzazione che, nell'isola, aveva assunto la forma del decadimento delle chiese monastiche le quali, in gran parte, avevano finito per divenire delle istituzioni secolari. Il matrimonio degli ecclesiastici, chierici e monaci, e l'attrattiva delle proprietà della Chiesa rappresentavano forze di secolarizzazione che agivano in Irlanda come nel continente.

Tuttavia, sin dal tempo in cui Gilberto divenne vescovo di Limerick, il movimento di riforma gregoriana aveva compiuto qualche progresso nell'isola e si era tenuto un sinodo di riforma a Cashel nel 1101 sotto la presidenza del legato Maelmuire O'Dunain, vescovo di Meath. S. Anselmo si era tenuto in contatto con queste correnti di riforma sin dalla sua elezione a Canterbury nel 1093 e non sembra esservi dubbio che le influenze anglo-normanne, quale l'amicizia tra Anselmo e Giacomo, giovarono a questi primi tentativi di portare l'Irlanda in linea con il resto della Chiesa.

Seguendo le esortazioni di Anselmo, pare che Gilberto fosse divenuto uno dei capi della riforma ed avesse scritto un Liber de statu ecclesiae che può considerarsi come il programma del partito riformatore. Dopo una prefazione (De usu ecclesiastico) in cui stabilisce l'uso canonico o romano di recitare le ore, descrivendo l'uso irlandese come scismatico, Gilberto prosegue pro ponendo al clero irlandese un'adeguata organizzazione della Chiesa sotto il papa, i primati, gli arcivescovi, i vescovi e i preti.

Il sole sorge alle ore 7,56 e tramonta alle ore 17,31.

Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra. Ci vuole coraggio per dire sì all’incontro e no allo scontro; sì al dialogo e no alla violenza; sì al negoziato e no alle ostilità; sì al rispetto dei patti e no alle provocazioni; sì alla sincerità e no alla doppiezza. Per tutto questo ci vuole coraggio, grande forza d’animo”. (Papa Francesco)

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore