Subito dopo tale elezione come PCP avevamo chiesto di fare una operazione di rinnovamento, con la definizione di una maggioranza autonomista-progressista e soprattutto un programma qualificato a cui avevamo lavorato con serietà per tre settimane e che alla fine era stato concordato.
Il nostro attuale gruppo con coerenza ha agito seguendo i propri principi e valori, ma era l'unica strada possibile per uscire dalla morsa della destra. Principi e valori che sono ben presenti anche nelle radici dell'UV Valdotaine, nata dalla lotta al fascismo.
Dall'inizio della legislatura però quelli che la stampa oggi definisce i "colonnelli" unionisti hanno portato avanti in modo determinato e alla luce del sole la loro volontà di alleanza con la Lega, contestando in una delle prime maggioranze l'invio delle schede del PNRR sull'elettrificazione della ferrovia, votando in commissione le legge ANTI-DPCM nonostante il parere negativo del Presidente e dell'Assessore alla Sanità, dichiarando insieme ad esponenti del PD che il programma non fosse un totem, opponendosi ad una legge sulle discariche, presentando mozioni sulla motorizzazione, facendo un grande ostruzionismo in maggioranza, in commissione e in Consiglio contro la mia attività e quella dell'Assessora Minelli: Mossi dal motto DIVIDE ET IMPERA. Tutto questo è comunque avvenuto nell'assoluto silenzio del Presidente Lavevaz e con la complicità dei cinque di FP-PD. Cinque consiglieri che il giorno dopo le elezioni hanno disatteso gli accordi pre-elettorali firmati, completamente abbandonato il programma di legislatura e anche le battaglie di una vita (come quella sull'ospedale) per mantenere le loro calde poltrone. Ecco quindi che è tardi chiedersi se è meglio l’autonomismo o meglio essere governati dalla destra perché sono quasi due anni che UV-PD e LEGA collaborano insieme, tanto che molti provvedimenti sono votati 33 a 2. In questi due anni abbiamo pian piano assistito sempre alla privatizzazione della Sanità dove proprio le persone più fragili vengono abbandonate e alla mancanza di misure strutturali per rispondere alle esigenze di famiglie e imprese in difficoltà. Non si è prestata sufficiente attenzione verso la scuola pubblica dove pur iniziando l'anno in ritardo non si avevano gli insegnanti, continuano a mancare palestre, si costruiscono e acquistano prefabbricati, si pensa all'esternalizzazione di servizi e si interviene sulla mancanza di personale proponendo reggenze.. Rispetto alla tutela dell'ambiente si è cercato in tutti i modi di ostacolare l'elettrificazione della ferrovia addirittura proponendo uno studio sull'idrogeno che dimostra la totale inadeguatezza di quest'ultima proposta, si continuano a negare i cambiamenti climatici mettendo in campo investimenti impossibili come quello su Cime Bianche, si continuano a spendere ingenti risorse senza avere nessuna visione.
Fanno poi proclami per il costruendo ospedale sopra un’area Megalitica, ma nessuno ad oggi ha idea della riorganizzazione sanitaria e importanti documenti come il PRT, il piano contro la violenza sulle donne e il piano salute sono fermi da mesi/anni in Commissione. Si è poi contestata e rallentata la nostra proposta di legge contro le discriminazioni e infine si è affossato il referendum consultivo, strumento di partecipazione della cittadinanza. Poi potremmo parlare dell'esternalizzazione della Saison, dei tagli ai contributi alle famiglie bisognose i cui figli frequentano il convitto, del ristorante in cima al Couis che oltre ai costi non tiene conto della carenza idrica. In tutto questo quali sono le politiche progressiste? Purtroppo seguendo la strada dei cosiddetti "colonnelli" in silenzio e/o assecondandoli per oltre due anni, Lavevaz e i cinque del PD non hanno agito per contrastare la svolta a destra, ma di fatto l'hanno agevolata. Molte scelte politiche portate avanti che ho prima evidenziato, l'inconsistente opposizione della Lega e il voto incrociato alle elezioni politiche (2500 voti di differenza tra il candidato alla Camera e quello al Senato) lo dimostrano in modo inequivocabile.
Il consigliere Marguerettaz ancora una volta mistifica la realtà mettendo in bocca ad altri parole mai dette e cerca di dirci che i tempi non contano. I tempi contano eccome e le persone anche. In tempi diversi si seguivano i movimenti e le loro decisioni, oggi si agisce anche in aperto contrasto con gli stessi.
La popolazione assiste ancora una volta disgustata ad un deprimente spettacolo. Avevamo la possibilità di dare al popolo valdostano la possibilità di contare veramente e anche in questo caso 33 consiglieri hanno detto NO. Andremo incontro ad un periodo in cui molti danno la disponibilità, ma credo che siano i programmi a dover essere al centro della questione politica piuttosto che le poltrone.