"E' un'idea nata sotto Natale tra amici che si è concretizzata in queste settimane. Vogliamo dare chiarezza a un quadro politico frastagliato. Il nostro è un appello trasversale per ricostruire, per rimettere insieme i pezzi del mondo autonomista. La Fiera di Sant'Orso sarà un momento fondamentale per spiegare le nostre motivazioni".Osvaldo Chabod, commneta così l'appello che è stato diffuso oggi alla luce delle dure polemiche in casa unionista.
Da tempo si vociferava da alcune settimane, di un documento politico - proveniente da alcuni ambienti di area unionista e dell’area ex UVP, tra cui Laurent Viérin, e di parecchi sindaci e amministratori del territorio , in arrivo prima della fiera di Sant’Orso, contenente un appello alle basi della galassia autonomista.
Obiettivo è lavorare ad una reale ricomposizione di questa area
che non parta dai movimenti, lacerati da lotte interne e operazioni di palazzo, ma dalle basi di tutte le rispettive sensibilità, nessuna esclusa, al fine di lavorare ad un progetto politico che superi l’attuale fase e la crisi di palazzo, ormai apparentemente insanabile , e sopratutto che non rinneghi il percorso di ognuno, in questi anni.
"L'attuale panorama politico valdostano - prosegue il manifesto riportato dall'Ansa - è caratterizzato dalla crisi dei movimenti e dei partiti politici regionali, che ormai si sono trasformati in comitati elettorali, utilizzati solo per mantenere o conquistare il potere e non rispondono quasi a nessuno. L'Union Valdôtaine ha perso la sua capacità di attrazione (i suoi membri sono diminuiti di quasi l'80% negli ultimi anni) e i suoi organi la sua rappresentatività (diverse sezioni non raggiungono più il numero minimo di dieci membri previsto dallo statuto) e la famosa “Reunion ”, più volte annunciata, non sembra essere all'ordine del giorno. In forte difficoltà anche gli altri diversi movimenti politici di area autonomista: da un lato sperano e attendono la "Reunion" senza definirne i contenuti, dall'altro hanno difficoltà a unire le forze, le energie e le intelligenze". "L'analisi della situazione attuale - si legge ancora - ci fa capire che dobbiamo agire il prima possibile. Proponiamo la costituzione di un Gruppo di azione autonomista e federalista, che inizi un percorso unificante volto a riunire tutte le sensibilità unioniste che si riconoscono nell'Esprit valdotain, senza essere costretti a rinnegare le lotte che hanno condotto o le scelte che hanno fatto. E questo per unire le loro forze, le loro capacità e competenze, il loro entusiasmo, i loro ideali e principi, al fine di poter dibattere i temi e le priorità dei valdostani, senza dover attendere la soluzione dei problemi interni ad altri soggetti o per inseguire la chimera di una "Reunion" senza contenuti, forzata e artificiosa. Un progetto aperto, unificante e valdostano che potrebbe, forse anche inizialmente, portare alla nascita di un soggetto politico unificante(una nuova union valdotaine) che promuova lòa fiaccola degli ideali e dei principi autonomistici e federalisti della Valle d'Aosta".