A corto di argomenti per giustificare l’ulteriore ingente esborso per un bike park estivo a Col de Joux, località a 16 chilometri da Saint-Vincent già frequentatissima nei mesi estivi, nel Consiglio comunale di ieri, martedì 29 novembre, alcuni membri della maggioranza consiliare hanno parlato di spesa necessaria per “valorizzare” la “collina” e la comunità che la abita.
Si dimentica che il parco divertimenti invernale a Col de Joux, vale a dire lo sci, ha avuto il suo momento d’oro fra il 1999, anno di costruzione della seggiovia, e il 2014, ultimo anno con neve sufficiente. Nonostante questo, la “collina” di Saint-Vincent ha proseguito il suo inesorabile spopolamento. Non sarà dunque il parco divertimenti estivo, cioè il bike park, a cambiare le sorti di queste zone.
Si dimentica, poi, che gli impianti di risalita di Col de Joux, in particolare la seggiovia, necessaria al bike park, sono figli dell’abbondanza di denaro che alla fine degli anni ’90 arrivava nelle casse comunali dal Casinò. Un lusso che non ha più ragione di essere, visti i citati effetti nulli sulla “valorizzazione” della collina e vista l'attuale scarsità di risorse pubbliche a disposizione.
La “collina” e il territorio in generale, i suoi abitanti e le loro abitazioni si valorizzano con buone pratiche che coinvolgano direttamente chi quei luoghi li vive: agricoltori, allevatori, artigiani, operatori turistici, maestri di mountain bike, giovani entusiasti, ecc. .
Buone pratiche che vedono modelli d'eccellenza anche in Valle d’Aosta, come NaturaValp, riconosciuto come un esempio di turismo sostenibile di montagna dalle Nazioni Unite, tramite le loro agenzie FAO (Food and Agriculture Organization) e UNWTO (United Nation World Tourism Organisation), nonché vincitore di numerosi altri riconoscimenti.