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ATTUALITÀ POLITICA | 01 settembre 2022, 06:00

Ciapa qui, Ciapa là

I partiti della Lista Vallée d’Aoste che hanno espresso i candidati Franco Manes e Patrik Vesan alle prossime Elezioni Politiche, fondano le proprie radici storico-ideologiche sui valori espressi dalla Resistenza, dall’Antifascismo e hanno una visione del mondo aperta, europeista, solidale, basata sul rispetto delle diversità.

Ciapa qui, Ciapa là

La coerenza e la serietà delle proposte di politiche sono un patrimonio in via di estinzione. La prova è sotto gli occhi di tutti i valdostani che in questa campagna elettorale sono storditi da promesse, fantasie, sogni proibiti. Proposte suggerite dall’ambiguità e dall’opportunismo.

Ed in questo mondo di pifferai bene hanno fatto Franco Manes e Patrick Vesan a dire chiaramente che non voteranno la formazione di un governo guidato da chi è più amico di Orban e del macellaio russo che della democrazia, della libertà e del rispetto dei diritti umani.

C’è chi guarda all’opportunismo; sono quelli della politica ciapa qui, ciapa là. Sono quelli che non fondano le proprie convinzioni nei principi fondamentali della convivenza civile e i pilastri della democrazia liberale e al contrario chiede apertamente i voti per smontare l’Unione europea, per cambiare la rete di alleanze internazionali, per sciogliere la Nato, per superare la democrazia rappresentativa, per reprimere il dissenso politico, per disconoscere i risultati delle elezioni, per assaltare le istituzioni democratiche e per fare gli interessi degli agenti del caos; se, insomma, uno dei contendenti non accetta le regole del gioco e vuole farci diventare russi o cinesi o, peggio, ungheresi, non è molto saggio mettere a rischio le istituzioni, i diritti, le aziende, i risparmi e la società giocando alla roulette russa col maggioritario al tempo del populismo, come ha scritto Christian Rocca.

Parafrasando Francesco Cundari, la Valle d’Aosta deve decidere se questa emergenza democratica c’è o non c’è, perché non può dire che la scelta è tra l’Europa e Putin e poi offrire continuamente sponda all’amica di Orbán e di Trump, invitandola a scrivere insieme le prossime riforme istituzionali perché se le facesse da sola invece sarebbe come Orbán.

E se il voto deve essere utile all’autonomia il voto utile e quello delle scelte di campo, della coerenza che è l’unico in grado di sconfiggere il partito del ciapa qui, ciapa là, salta qui, salta là.

 

piero.minuzzo@gmail.com

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