Una misura che taglia fuori dal mercato il 90% delle imprese e pone a rischio i lavori di riqualificazione degli edifici, esponendoli al rischio di un blocco definitivo.
Martedì 7 giugno 2022, i presidenti di Confartigianato, Cna e Casartigiani hanno scritto ai capigruppo di Camera e Senato nonché ai componenti delle Commissioni Bilancio, Finanze, Lavori pubblici e attività produttive per chiedere di abolire tale obbligo.
«Una disposizione che, pur ispirata al condivisibile principio di garantire sicurezza, trasparenza e qualità dei lavori, di fatto si è rivelata una barriera anticoncorrenziale - spiega il presidente di Cna Costruzioni Andrea Caruso -. L’accesso ai bonus edilizi è già subordinato a una serie di controlli stringenti. Servono piuttosto serie verifiche dei requisiti di accesso al mercato, assieme a strumenti già operativi come il Durc, la congruità e l’intensificazione dei controlli».
A mettere in crisi il mercato delle riqualificazioni edilizie è anche il blocco del sistema della cessione dei crediti, a causa della stretta adottata dalla maggior parte delle banche e degli intermediari finanziari. Le imprese non riescono a recuperare i crediti presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti e non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi. Così il settore è sull’orlo del precipizio, si moltiplicano i casi di fallimento che potrebbero coinvolgere (a livello nazionale) oltre 33mila imprese e 150mila lavoratori.
«Tutto questo è ancor più paradossale se si considera che il settore delle costruzioni è trainante nella ripresa economica e, in questo periodo di congiuntura negativa, ha giocato un ruolo anticiclico – aggiunge Claudio Varisellaz, presidente di Confartigianato Edilizia Valle d’Aosta -. I bonus edilizia avrebbero potuto favorire la ripartenza post Covid dell’economia ma, dopo aver generato un’enorme aspettativa in cittadini e imprese, l’atteggiamento ondivago del decisore pubblico ne ha depotenziato l’efficacia».
I presidenti delle due associazioni concordano nel sostenere che «serve un rapido intervento per salvare un’idea vincente di riqualificazione green del Paese che rischia di naufragare nel mare della burocrazia legislativa».
In questo senso, l’appello è indirizzato anche ai nostri Parlamentari, affinché si facciano interpreti di questa istanza nelle sedi opportune.