La campagna, promossa anche quest’anno da FederASMA e ALLERGIE Odv - Federazione Italiana Pazienti, con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica (SIAAIC) e della Società Italiana di Pneumologia (SIP/IRS), in partnership con AstraZeneca, intende sensibilizzare gli oltre 3 milioni di pazienti in Italia sull’importanza della prevenzione degli attacchi d’asma e la possibilità di ridurne l'impatto sulla vita quotidiana attraverso l’adozione di corrette strategie di comportamento, alla luce delle nuove risultanze scientifiche.
Le consulenze specialistiche gratuite, offerte nell’ambito di ASMA ZERO WEEK, sono destinate alle persone che hanno già ricevuto una diagnosi di asma. Per prenotare una consulenza occorre chiamare il Numero Verde 800 628989 dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Tutte le informazioni sui Centri aderenti e le modalità di prenotazione delle consulenze sono disponibili sul sito www.asmazeroweek.it.
In Europa circa 30 milioni di bambini e adulti di età inferiore ai 45 anni soffrono di asma, un’impattante malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che può causare dispnea, sensazione di costrizione toracica, tosse e broncospasmo.
Un problema assai diffuso nell’approccio alla malattia è l’uso eccessivo dei SABA, broncodilatatori beta2-agonisti a breve durata d’azione, che può diventare abitudine se non dipendenza e abuso. Attualmente la comunità scientifica tende a prendere le distanze dall’impiego dei soli SABA, che agiscono sui sintomi e non sull’infiammazione sottostante, il cui uso regolare o addirittura frequente può essere un segno di scarso controllo della malattia e aumenta il rischio di riacutizzazioni.
“Nonostante gli ultimi aggiornamenti dei documenti internazionali di indirizzo riducano l’indicazione all'uso dei soli SABA nella gestione dell'asma, molti pazienti continuano a dipenderne eccessivamente e ad abusarne, e parallelamente a sottoutilizzare corticosteroidi inalatori (ICS)”, fa notare la Prof.ssa Paola Rogliani, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università di Roma Tor Vergata; Direttore UOC Malattie Apparato Respiratorio, Dipartimento di Emergenza e Accettazione, Fondazione Policlinico Tor Vergata, Roma. “Secondo quanto rilevato in una recente ricerca, nel nostro Paese il 32% dei pazienti usa più di 2 inalatori di SABA l’anno, quantità associata a un aumento del rischio di gravi riacutizzazioni.1,2 Lo stesso studio ha inoltre evidenziato, attraverso una survey condotta su 200 farmacie italiane, che i pazienti asmatici che acquistano più di 2 inalatori di SABA l’anno sono circa il 52%, spesso senza prescrizione del medico”.
La Global Initiative for Asthma raccomanda come approccio preferenziale la cosiddetta terapia MART, in cui la combinazione ICS-formoterolo è impiegata sia come terapia al mantenimento che al bisogno.1 Come sottolinea ancora la Prof.ssa Rogliani, “vi sono solide evidenze da studi clinici che la combinazione ICS-formoterolo in mantenimento e al bisogno si associa a un rischio più basso di riacutizzazioni severe rispetto all’approccio ICS-LABA + SABA”.
Per sensibilizzare i pazienti e gli operatori sanitari sui rischi connessi a un eventuale uso eccessivo dei SABA, AstraZeneca ha promosso la campagna “Break Over Reliance”, centrata su un semplice test di 5 domande disponibile sul sito www.asmazero.it. In base alle risposte fornite, il test indica se si è a rischio basso, medio o alto di fare un eccessivo affidamento sullo spray SABA al bisogno per l’asma. Una volta completato il test, il paziente è invitato a scaricare i risultati cogliendo l’occasione offerta da ASMA ZERO WEEK per parlarne con uno Specialista.
L’approccio al trattamento dell’asma è complesso e in continuo aggiornamento, ecco perché è particolarmente importante che i pazienti vedano uno Specialista per una rivalutazione periodica dello stato di malattia e della sua gestione.