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FEDE E RELIGIONI | 21 settembre 2020, 00:10

Oggi lunedì 21 settembre saint Matthieu

“I politici cerchino il bene delle popolazioni e non del proprio partito. Preghiamo oggi per gli uomini e le donne che hanno vocazione politica: la politica è una forma alta di carità.”. (Papa Francesco)

Oggi lunedì 21 settembre saint Matthieu

AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA

Lunedì 21 settembre
Priorato di Saint-Pierre - mattino
"Due Giorni" del clero all'inizio dell'Anno Pastorale
Seminario Maggiore - ore 17.00
Santa Messa e riunione della Consulta delle Aggregazioni Laicali
Martedì 22 settembre
Priorato di Saint-Pierre - mattino
"Due Giorni" del clero all'inizio dell'Anno Pastorale
Mercoledì 23 settembre
Vescovado - mattino
Udienze
Giovedì 24 settembre
ore 8.30-12.30
Riunione in videoconferenza del Comitato CEI per la valutazione dei progetti di intervento
a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell'edilizia di culto
Venerdì 25 settembre
Vescovado - pomeriggio
Udienze
Sabato 26 settembre
Convento Suore San Giuseppe di Aosta - mattino
Incontro con le religiose e i religiosi all'inizio dell'Anno Pastorale
Domenica 27 settembre
Santuario di Maria Immacolata in Aosta - ore 10.30
Santa Messa per la festa del Santuario
Lunedì 28 settembre
Vescovado - mattino
Udienze
Mercoledì 30 settembre
Vescovado - mattino
Udienze

Le Messager Valdotain ricorda lunedì 21 settembre saint Matthieu

La Chiesa celebra San Matteo Apostolo ed evangelista

Matteo fa l'esattore delle tasse in Cafarnao di Galilea. Gesù lo vede, lo chiama. Lui si alza di colpo, lascia tutto e lo segue. Da quel momento cessano di esistere i tributi, le finanze, i Romani. Tutto cancellato da quella parola di Gesù: "Seguimi".

Gli evangelisti Luca e Marco lo chiamano anche Levi, che potrebbe essere il suo secondo nome. Ma gli danno il nome di Matteo nella lista dei Dodici scelti da Gesù come suoi inviati: “Apostoli”. E con questo nome egli compare anche negli Atti degli Apostoli.

Pochissimo sappiamo della sua vita. Ma abbiamo il suo Vangelo, a lungo ritenuto il primo dei quattro testi canonici, in ordine di tempo. Ora gli studi mettono a quel posto il Vangelo di Marco: diversamente dagli altri tre, il testo di Matteo non è scritto in greco, ma in lingua “ebraica” o “paterna”, secondo gli scrittori antichi. E quasi sicuramente si tratta dell’aramaico, allora parlato in Palestina. Matteo ha voluto innanzitutto parlare a cristiani di origine ebraica. E ad essi è fondamentale presentare gli insegnamenti di Gesù come conferma e compimento della Legge mosaica.

Vediamo infatti – anzi, a volte pare proprio di ascoltarlo – che di continuo egli lega fatti, gesti, detti relativi a Gesù con richiami all’Antico Testamento, per far ben capire da dove egli viene e che cosa è venuto a realizzare. Partendo di qui, l’evangelista Matteo delinea poi gli eventi del grandioso futuro della comunità di Gesù, della Chiesa, del Regno che compirà le profezie, quando i popoli "vedranno il Figlio dell’Uomo venire sopra le nubi del cielo in grande potenza e gloria" (24,30).

Scritto in una lingua per pochi, il testo di Matteo diventa libro di tutti dopo la traduzione in greco. La Chiesa ne fa strumento di predicazione in ogni luogo, lo usa nella liturgia. Ma di lui, Matteo, sappiamo pochissimo. Viene citato per nome con gli altri Apostoli negli Atti (1,13) subito dopo l’Ascensione al cielo di Gesù. Ancora dagli Atti, Matteo risulta presente con gli altri Apostoli all’elezione di Mattia, che prende il posto di Giuda Iscariota. Ed è in piedi con gli altri undici, quando Pietro, nel giorno della Pentecoste, parla alla folla, annunciando che Gesù è "Signore e Cristo". Poi, ha certamente predicato in Palestina, tra i suoi, ma ci sono ignote le vicende successive. La Chiesa lo onora come martire.

Il sole sorge alle ore 7,09  e tramonta alle ore 19,26

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