"La verità? Ne esiste una sola, ma possiede un volto mutevole". Così scriveva Franz Kafka. Leggendo questa frase il mio pensiero è andato alla realpolitik del nostro Paese e della nostra Regione. Come cambia oggi la verità nella vita delle nostre istituzioni, quale è il suo volto mutevole e quali le sue geometrie variabili? E, inoltre, possiamo parlare di cambiamenti? Una siffatta prospettiva richiederebbe una classe dirigente all'altezza dei compiti e delle sfide che abbiamo di fronte in una situazione che si fa sempre più critica.
Franz Kafka: inettitudine e solitudine dell’uomo moderno
Invece dei radicali cambiamenti necessari ci siamo impaludati, la nostra realtà sembra fatta solo di galleggiamenti e di rinvii. Si tira a campare in un'atmosfera che sa tanto di "deserto dei Tartari" in attesa di un nemico che non arriva perchè è dentro di noi stessi, nelle nostre istituzioni, nella nostra burocrazia. Ci sono i soldi ma non arrivano, le banche fanno i pesci in barile e i crediti alle imprese vengono spesso utilizzati per coprire prima eventuali precedenti sofferenze bancarie dei richiedenti.
La Cassa integrazione non funziona a dovere. Ne abbiamo di diversi tipi quella ordinaria, quella straordinaria, quella in deroga, quella per l'edilizia, quella per l'agricoltura, ognuna con le sue procedure, i suoi inghippi e ritardi. Perchè non si pensa ad unificarle tutte in un'unica struttura e con un'unica veloce procedura? Si rinvia su tutto per non far saltare alleanze politiche; si rinvia sull'ILVA, su Alitalia, su Autostrade e si tengono bloccati i cantieri per grandi opere già finanziate.
Lo Smart Working (il lavoro cosiddetto agile) da casa, ormai dominante per alcuni versi, ha però determinato una sorta di desertificazione degli uffici pubblici e di altri servizi necessari come le banche. Se telefoni spesso non ti rispondono, costringendoti a file quasi eterne. E la situazione non è diversa nella nostra Regione. C'è una sorta di paralisi dilagante che non fa ben sperare per il futuro.
Siamo tutti in stand-by e galleggiano in particolare i partiti sempre più multicolori, mentre la dirigenza burocratica sta acquisendo sempre più potere decisionale, assumendo spesso una supplenza di fatto rispetto alla politica. E, a proposito di galleggiamento è sintomatica la vicenda della dirigenza della USL regionale. Nonostante sentenze favorevoli ad un dirigente della Regione (di recente si è pronunciato anche il Consiglio di Stato) si è preferito andare ad un costoso Commissariamento della sanità regionale.
Presidenti e Giunte si sono succeduti nel tempo incapaci di nominare chi aveva le carte in regola, palleggiandosi responsabilità e dimostrando incompetenze. Centinaia di migliaia di euro sono state così sperperate inutilmente e penso che la Corte dei Conti ora avrà il suo bel da fare per accertare il danno erariale prodottosi.
Intanto, in barba alle raccomandazioni sindacali regionali, si continua con la tattica dei pannicelli caldi e di tacconi peggiori dei buchi, sperando in improbabili ritorni elettorali. Caro Kafka, anche da noi la verità è una sola,
ma non è mutevole perché è sempre la stessa e sprofonda sempre più i poveri cittadini in una immensa solitudine... quasi priva di speranze.





