Verde rosso e nero sono i colori prediletti dell’Uv post Rollandin. Tre colori uno per ogni dei tre consiglieri che, se tutto va bene, l’Uv riuscirà a conquistare andando come intende andare alle elezioni anticipate. Tre consiglieri, ben che va, non servono a nulla, tanto meno a costituire un governo con la Lega alla quale c’è chi guarda con rinnovata stima e simpatia dopo aver mandato metaforicamente alla ghigliottina sia Nicoletta Spelgatti che Stefano Aggravi.
L’Union Valdotaine di Rollandin aumentava i consensi; l’Uv del post Rollandin perde voti e seggi. L’Union Valdotaine di Rollandin cresceva in iscritti ed eletti; l’Uv del post Rollandin punta al ‘pochi ma basta che ci siamo noi’.
E così l’Uv dei ‘pochi ma la poltrona a noi’ non ha il coraggio di decidere e vuole che siano gli altri a fare il passo decisivo per sciogliere anticipatamente il Consiglio Valle.
Non so chi sono i burattini ed i burattinai rossoneri, ma so per certo che buona parte dei vertici unionisti hanno bisogno di un pifferaio che li guidi. Prima il male assoluto era Augusto Rollandin, ma tutti erano allineati perché il capo era lui. Ma ora che non c’è più Rollandin chi è il pifferaio che affascina visto che tutti sono nuovamente allineati e chi dissente viene cacciato? Comunque sia l’Uv più che una savana affollata da vigorosi leoni pare un ovile con tante pecore da tosare a seconda del fabbisogno del mandriano che imbecca il garzone di stalla.
Berger, bichioulì e pecore non si rendono conto dei danni che dovranno sopportare i valdostani e le imprese per il prolungarsi, fino in autunno, dell'ordinaria amministrazione che il ricorso immediato alle urne comporterebbe. A guadagnarci, infatti, sarebbero solo i sostenitori della nuova linea politica minimalista unionista del meglio pochi basta che ci siamo noi.
E bene fanno Alpe e UVP esplorare ogni possibilità di soluzione alla crisi, visto che l’Uv si è votata all’opposizione con la speranza di un’intesa post elettorale con la Lega.
All’Uv hanno chiesto di dare un incarico esplorativo, con ogni probabilità a Bertschy, per verificare la possibilità di costruire una maggioranza; ma la proposta è stata respinta al mittente in attesa che sia il Conseil Federal a decidere.
E’ pur vero che essendoci nell’Uv diverse posizioni il movimento non ha chiuso completamente la porta dicendosi disponibile a valutare la possibilità di partecipare ad una maggioranza di 21-22 che, secondo Lavevaz, è un’utopia. Ma l’Uv non ha capito che una maggioranza di 18-19 è possibile. E forse mandriano e bichioulì è quello che vogliono per preparare le elezioni dall’opposizione con la Lega.
Assistere dall’esterno le manovre unioniste si ha l'impressione che l’Uv voglia scardinare il fronte autonomista con la speranza di diventare l’unica forza regionalista a fare da passacarte ad un governo leghista. Nessuno però considera che anche se si andasse a votare oggi a Uv e Lega mancherebbero molti voti per arrivare ai fatidici 18 voti per formare un governo. Quindi si ripete la situazione attuale.
Lasciare il vecchio per il nuovo si sa cosa si lascia ma non quello che si trova.