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CRONACA | 03 luglio 2019, 06:00

Le supercazzole sentite in quella che dovrebbe essere la più alta istituzione più alta della Democrazia Valdostana

Le supercazzole sentite in quella che dovrebbe essere la più alta istituzione più alta della Democrazia Valdostana

Poche battute di alcuni dei 35 uomini d’oro senza coraggio sulla stampella alla non maggioranza di Rete Civica sono sufficienti per capire che abbiamo toccato il fondo ma il problema è che al peggio non c’è limite.

Un’assemblea che sta tradendo l’elettorato e che campare vive sull’apporto di stampelle. Mai tanti voltagabbana si sono visti in azione in così poco tempo come in questa legislatura.

Ecco il festival delle supercazzole.

Lega Vallée d'Aoste Nicoletta Spelgatti “smettetela di prendere in giro tutti i valdostani con queste alchimie da Palazzo”. Parla lei che che è andata al governo con la stampella Emily Rini.

Lega VdA, Andrea Manfrin, “l'accordo presentato oggi nasce dal più classico inciucio da Palazzo e lo evidenziano gli stessi Segretari dei movimenti dei quali la nuova maggioranza fa parte”. Ha dimenticato l’inciuccio che ha portato la Lega al governo nel giugno 2018.

M5S, Luciano Mossa, “un nuovo triste capitolo di questa Legislatura. Questo appoggio esterno da parte di RC-AC, che cade in una sorta di limbo che non è né maggioranza né minoranza, nei confronti di un Governo secondo noi delegittimato fin dalla nascita”. Esempio di parla per dire ma non fare visto che sono votati all’opposizione.

ADU-VdA, Daria Pulz, “Oggi in quest'Aula va fatta chiarezza sull'appartenenza o meno alla maggioranza: che cosa significa far parte solo tecnicamente e non politicamente”. Ma lei non l’ha spiegato.

ADU-VdA, Daria Pulz, “In merito all'accordo salvagente, continuiamo a condividere e sostenere i punti che facevano parte del programma comune di Impegno Civico”. Quando serve una stampella noi ci siamo.

Lega VdA, Stefano Aggravi, “Più che un percorso, questa è una via crucis politica”. Iniziata con il Governo Spelgatti.

Lega VdA, Stefano Aggravi, “Il Governo Fosson secondo si trova a dare attuazione al disegno politico del guru green e giacobino che ha ispirato l'accordo”. Non ha avuto il corraggio di dire che parlava di Elio Riccarand.

M5S, Luigi Vesan, “Punto nodale è la questione della legalità: non vogliamo condannati in Giunta. Ma il punto insormontabile ha riguardato l'attribuzione delle poltrone, ovvero l'unico aspetto che interessa questa maggioranza”. Tra punti nodali e punti insormontabili gli elettori li hanno votati per non governare.

Alliance Valdôtaine, Patrizia Morelli, “La politica è un work in progress e il risultato è la ratifica unanime dell'accordo di tutti i movimenti di appartenenza”. Fino ad oggi hanno prodotto un ribaltone e una crisi di maggioranza.

Lega VdA, Paolo Sammaritani, “Da giurista, posso parlare della fattispecie dell'approfittarsi di uno stato di bisogno. I cittadini hanno capito la manovra del voler rimanere al Governo, nonostante tutto”. Tutto come nel giugno 201.

Mouv, Elso Gerandin, “Sono preoccupato anche per l'introduzione degli accompagnatori di sostegno della Giunta, calati dall'alto da Rete Civica”. Ha parlato con cognizione di causa essendo esperto in stampelle.

Gruppo Misto, Claudio Restano, “Qui si vede l'impronta del Presidente di decidere senza confrontarsi e così ci si è comportati in questa crisi con i movimenti che, in alcuni casi, hanno preso atto dei pour parler”. Svelato il segreto del perché ha divorziato da Fosson e dal PnV.

PNV-AC-FV, Emily Rini, “Per il Front Valdôtain, la priorità è garantire la stabilità e la governabilità. In questo senso, le risposte arrivano solo dalla programmazione, che a sua volta deriva dalla lungimiranza della politica”. Due governi e mezzo in un anno è il frutto della stabilità e della lungimiranza.

Stella Alpina, Pierluigi Marquis, “a seguito delle elezioni regionali del 2018 nessuno è stato legittimato a governare più di un altro e gli accordi devono quindi essere trovati in quest'Aula”. Ma nessuno si muovere per farsi legittimare a governare.

Lega VdA, Roberto Luboz, “In queste torride giornate che hanno seguito l'abbandono della maggioranza da parte del collega Restano, direi Benvenuti al Festival dell'ipocrisia”. Il benservito a Restano che prima ha fatto cadere la Spelgatti e ora aveva provato a far cadere Fosson.

Union Valdôtaine, Luca Bianchi, “La presenza di dieci gruppi consiliari non aiuta a trovare delle maggioranze solide per governare nell'interesse dei valdostani”. Forse proprio il suo gruppo è il problema.

Alliance Valdotaine, Chantal Certan, “I valdostani vogliono vedere lavorare seriamente chi hanno eletto più di un anno fa. In quest'Aula bisognerebbe smettere di accusarsi reciprocamente e mettere in primo piano i temi importanti per la comunità”. Evviva la sincerità; è da un anno che i 35 uomini e donne d’oro cazzeggiano.

RC-AC, Chiara Minelli, “in Valle d'Aosta viviamo una situazione di crisi che non è solo nostra ma è di sistema. Anche quest'anno abbiamo già bruciato due maggioranze”. Grandi falò per San Pietro e Paolo.

RC-AC, Alberto Bertin, “Il fatto che si siano succedute nove maggioranze in pochi anni è grave, con conseguenze negative sul piano amministrativo e sulle risposte ai cittadini. Occorreva dunque far qualcosa in questa situazione emergenziale e si sono cercate soluzioni innovative e inusuali”. Perché non l’hanno fatto prima?

Alliance Valdotaine, Luigi Bertschy, “La comunità chiede risposte e non solo il ritorno alle urne. Non c'è da preoccuparsi: le elezioni andranno organizzate non per costruire il proprio consenso del momento, ma per creare un sistema più definitivo che consenta di stare nelle Istituzioni per governare e non per farsi del male”. Il buon senso non è acqua.

Union Valdotaine, Renzo Testolin, “Des Valdôtains ont donné aux élus de l'UV de la confiance”. Lo chieda alla Jeunesse Valdotaine.

Alliance Valdotaine, Albert Chatrian, “Sono grato ai Consiglieri Bertin e Minelli che si sono assunti questa responsabilità”. Responsabilità di digerire l’appoggio ad un governo con un condannato.

pi.mi.

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