Succede che nel capoluogo regionale un’autentica vestigia architettonica passi quasi del tutto inosservata. Non ne parlano le guide turistiche, non vi si organizzano visite per le scuole, né tantomeno spettacoli o eventi culturali. Eppure ad Aosta in passage Folliez, proprio a ridosso di via de Tillier, ovvero a due passi dallo struscio di residenti e turisti, nei pressi del palazzo della Casta, un antico edificio resiste alle intemperie atmosferiche e della Storia, autentica perla di architettura urbana premoderna e tipicamente valdostana. E’ una struttura bassa, un tempo adibita ad autorimessa, oggi di proprietà di una famiglia aostana. Possibile che ai villeggianti non sia mai stata segnalata dagli operatori del nostro efficace e solerte Ufficio del Turismo? E dire che le immagini del nostro reportage, degne di essere pubblicate sull’homepage del sito del Comune di Aosta turistica, sono più che eloquenti: nelle foto qui pubblicate e scattate lo scorso mese di agosto possiamo ammirare lo storico edificio dall’alto, dai lati, dal centro del cortile. Sono immagini suggestive ed emozionanti, che ci rimandano al tempo che fu, al ricordo di un’Aosta scomparsa per sempre…Certo, a cittadini non particolarmente sensibili che si trovassero a passare dal vicolo Folliez, questa antica vestigia potrebbe apparire come un edificio in avanzato stato di degrado, una sconcezza da radere al suolo per far posto magari a un curato giardino: è accaduto infatti che gli abitanti del condominio Minerva, stabile che si affaccia sul rudere…pardon, sulla storica palazzina, abbiano inoltrato qualche anno fa - insieme ai residenti di un altro condominio anch’esso rivolto verso il cortile interno della casetta – una petizione ampiamente sottoscritta alla Regione e al Comune chiedendo di porre fine a quello che per loro è da considerarsi uno scempio: la permanenza fatiscente e pericolante dello storico edificio. Sempre gli stessi residenti della zona, appena cinque anni fa erano quasi riusciti nel loro intento, quando i Vigili del Fuoco avevano rimosso, dopo diverse segnalazioni, le lastre di Eternit che ricoprivano il tetto del vecchio edificio. Ma le ‘illuminate’ amministrazioni regionale e comunale hanno fatto orecchio da mercante alle insistenti rimostranze dei cittadini: nonostante petizioni, interventi di vigili e Corpo forestale, perizie di degrado ambientale, interrogazioni consiliari e quant’altra iniziativa volta a distruggere quell’angolo di Vecchia Aosta, la palazzina rimane sempre lì, con i suoi muri scrostati, i travi scoperti, le grondaie arrugginite e cumuli di masserizie dappertutto. Rimane sempre lì, a storica memoria di un tempo remoto e di un’amministrazione pubblica impegnata a conservare i mattoni, anzi i calcinacci, piuttosto che dar spazio ad aree verdi delle quali evidentemente non vi è assolutamente bisogno. Anzi, a questo proposito vorremmo segnalare al Comune di Aosta e alla Regione la presenza, nel cortile della vecchia autorimessa, di una pianta iscritta nell’elenco delle piante storiche della Valle d’Aosta, un glicine che si dice sia stato piantato da De Tillier in persona, e che da quando Corrado Scarpa ha chiuso il suo famoso ristorante Da Nando nessuno ne può più godere la bellezza. Ma per restare in tema di ‘reperti’ architettonici, la nostra Belle de Nuit ci ha fatto segretamente sapere che i condomini stanno pensando di convocare un’assemblea con all’ordine del giorno l’acquisto di caschi anticalcinacci.
In Breve
sabato 17 maggio
giovedì 15 maggio
giovedì 24 aprile
giovedì 06 marzo