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FEDE E RELIGIONI | 10 dicembre 2015, 09:30

Con la misericordia del buon samaritano

Con la misericordia del buon samaritano

«Apritemi le porte della giustizia». Con questa invocazione che ha scandito l’apertura della porta santa della basilica vaticana, il Papa ha inaugurato, martedì 8 dicembre, il giubileo straordinario della misericordia. Un rito antico, ricco di simboli, caratterizzato dall’immagine inedita di due Pontefici, Francesco e il suo predecessore Benedetto XVI, che hanno varcato la soglia uno dopo l’altro, non prima di essersi scambiati un affettuoso abbraccio nell’atrio. In precedenza il Papa aveva celebrato la messa della solennità dell’Immacolata alla presenza di oltre cinquantamila fedeli, che hanno raggiunto piazza San Pietro fin dalle prime ore di una mattina brumosa.

Tutto si è svolto ordinatamente, anche grazie a un imponente ma discreto sistema di sicurezza. All’omelia Francesco ha espresso l’auspicio che «attraversare oggi la porta santa ci impegni a fare nostra la misericordia del buon samaritano». E in tal modo ha ricordato le parole di Paolo VI, pronunciate cinquant’anni prima a conclusione del Vaticano II, rimarcando così lo stretto legame che unisce la storica assise conciliare con questo anno santo. E quando a mezzogiorno il Pontefice si è affacciato dalla finestra del palazzo apostolico per la recita dell’Angelus, è tornato a sottolineare che «non si può capire un cristiano vero che non sia misericordioso, come non si può capire Dio senza la sua misericordia».

Infatti, ha commentato, «essa è la parola-sintesi del Vangelo». Quindi ha chiesto di accompagnarlo con la preghiera nel pellegrinaggio pomeridiano compiuto in due luoghi simbolo della devozione mariana nel centro di Roma: piazza di Spagna, per il tradizionale omaggio all’Immacolata, e la basilica di Santa Maria Maggiore, per affidare alla Salus populi romani «la Chiesa e l’intera umanità». E proprio mentre nel pomeriggio il Papa ha concluso il suo itinerario sulle orme della Vergine, è iniziata in piazza San Pietro la preghiera del rosario, che quotidianamente viene recitata durante tutto il giubileo sotto la statua del principe degli apostoli. Al termine, la suggestiva rappresentazione «Fiat lux: Illuminating our common home», durante la quale, sulla facciata e sulla cupola della basilica, sono state proiettate immagini ispirate alla misericordia, all’umanità, alla natura.

E la piazza è tornata a essere meta dei pellegrini anche all’indomani, quando Papa Francesco, durante la consueta udienza generale del mercoledì, ha parlato ancora una volta del giubileo, spiegare i perché della sua decisione di indire un anno santo della misericordia. Si tratta, ha detto in proposito, di «un momento privilegiato perché la Chiesa impari a scegliere unicamente “ciò che a Dio piace di più”». E, si è chiesto, «che cosa è che “a Dio piace di più”?». La risposta è proprio «perdonare i suoi figli, aver misericordia di loro, affinché anch’essi possano a loro volta perdonare i fratelli, risplendendo come fiaccole della misericordia di Dio nel mondo».

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