L'escursione ha avuto lo scopo di valutare direttamente il territorio e confrontare le osservazioni con le planimetrie dello studio di fattibilità commissionato dalle amministrazioni.
Durante il sopralluogo, è emerso chiaramente che non esiste alcuna strada da "riqualificare". Il tracciato previsto, particolarmente quello dal lato di Gressoney, risulterebbe completamente nuovo e comporterebbe un impatto devastante sul territorio. Questo progetto andrebbe a incidere su aree particolarmente vulnerabili al dissesto idrogeologico, compromettendo ulteriormente la stabilità del terreno.
Lungo il percorso, è stata osservata una targa che ricorda il passaggio del grande scrittore e filosofo russo Lev Tolstoj, che nei suoi diari ha menzionato il Col Ranzola. Inoltre, sono stati riconosciuti manufatti di interesse storico e archeologico, sottolineando ulteriormente il valore culturale del sito.
Nonostante la giornata di freddo e vento, il colle ha visto il passaggio di numerosi escursionisti, sia da Estoul sia da Gressoney. Tra i visitatori, molti, non avendo pregiudizi, hanno espresso preoccupazioni simili a quelle di Legambiente. Una domanda ricorrente è stata: “Perché spendere milioni di euro per rovinare un posto così magico e renderlo più fragile, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che richiederebbe misure di mitigazione anziché opere di ulteriore sfruttamento del territorio?”
Questa domanda sintetizza il cuore dell’opposizione di Legambiente al progetto. Confrontare le carte del progetto direttamente sul campo ha reso ancora più evidente l’insensatezza dell’intervento previsto. La battaglia per proteggere il Col Ranzola non è ancora conclusa, e Legambiente continuerà a monitorare la situazione e a sollevare la voce contro il piano che minaccia di compromettere un patrimonio ambientale e culturale unico.