AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA
Venerdì 4 novembre
Cattedrale - ore 10.00
S. Messa per la Festa delle Forze armate e dell'Unità nazionale
Aosta, Cinéma Théâtre de la Ville - ore 20.45
3° incontro della rassegna "Testimoni dell'essenziale"
Martiri per una nuova città a cura di don Bruno Mondino , Parroco di Boves
Venerdì 5 novembre
Vescovado - mattino
Udienze
Seminario - ore 17.00
Presentazione dei lavori di restauro della facciata
Domenica 6 novembre
Cattedrale - ore 18.00
S. Messa per il conferimento del ministero del Lettorato
ai candidati al Diaconato permanente
Martedì 8 novembre
Roma - 9.00-17.00
Riunione del Comitato CEI per la valutazione
dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell'edilizia di culto
Mercoledì 9 novembre
Torino - mattino
Riunione della Presidenza CEP
Giovedì 10 novembre
Seminario - mattino
Partecipazione all'incontro degli Economi diocesani
della Regione ecclesiastica
Vescovado - pomeriggio
Udienze
Venerdì 11 novembre
Vescovado - mattino
Udienze
Seminario - ore 17.00
Riunione della Consulta diocesana delle Aggregazioni laicali
Sabato 12 novembre
Cattedrale - Pont Suaz - ore 6.00
Pellegrinaggio mensile a N.-D. de Pitié
Refuge Père Laurent - ore 10.30
S. Messa
Chiesa parrocchiale di Gressan - ore 18.00
S. Cresime
Domenica 13 novembre
Chiesa parrocchiale di Jovençan - ore 9.30
S. Cresime
Chiesa parrocchiale di Gressan - ore 11.00
S. Cresime
LE MESSAGER RICORDA saint Charles Borromée
La Chiesa San Carlo Borromeo Vescovo
Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, era il secondo figlio del Conte Giberto e quindi, secondo l'uso delle famiglie nobiliari, fu tonsurato a 12 anni. Studente brillante a Pavia, venne poi chiamato a Roma, dove venne creato cardinale a 22 anni. Fondò a Roma un'Accademia secondo l'uso del tempo, detta delle «Notti Vaticane». Inviato al Concilio di Trento, nel 1563 fu consacrato vescovo e inviato sulla Cattedra di sant'Ambrogio di Milano, una diocesi vastissima che si estendeva su terre lombarde, venete, genovesi e svizzere. Un territorio che il giovane vescovo visitò in ogni angolo, preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri. Impose ordine all'interno delle strutture ecclesiastiche, difendendole dalle ingerenze dei potenti locali. Un'opera per la quale fu obiettivo di un fallito attentato. Durante la peste del 1576 assistette personalmente i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas». Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3 novembre 1584.
Il sole sorge alle ore 7,04 e tramonta alle ore 17,12.
“La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego! La guerra non può essere qualcosa di inevitabile: non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani. Perché, se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia”. (Papa Francesco)











