Anche quest'anno, come ogni 5 agosto, in Valle d'Aosta si vive la festa nei santuari valdostani in quota, dove si venera la Madonna delle Nevi. Le celebrazioni più significative sono organizzate anche quest'anno sulle sponde del lago Miserin, a Champorcher, al santuario di Cuney (Nus), a quello di Breuil-Cervinia, di Verdonaz (Oyace) e nel villaggio di Munhes a Issime; luoghi dove centinaia di fedeli, residenti e turisti, si incontrano a circa 2.500 metri di quota per onorare la Madonna delle nevi, pregandola di vegliare sullo stato della montagna nella prossima stagione invernale.
Un evento turistico-religioso
L'evento è sempre seguito anche da una folla di curiosi e villeggianti, ma mantiene un sapore antico, ricordando che, nonostante il progresso tecnologico, l'uomo si trova ancora in posizione precaria di fronte alla potenza della natura. Per i champorchereins la campana della parrocchiale di San Nicola è suonata oggi alle tre del mattino. Dopo un‘ora, alle quattro, i fedeli si sono ritrovati sul piazzale della chiesa, le fiaccole accese e, nuovamente al suono della grande campana che segna i momenti salienti della comunità, si sono avviati verso il Miserin. Precede la Croce e la campanella che ininterrottamente viene suonata durante la processione. Alle 8.30 tutti in cappella per la Messa, il momento forse più commovente della giornata.
Un rito 'uguale e diverso' per ogni santuario
Al Santuario arrivano di di buon'ora anche i fedeli delle valli adiacenti: da Cogne, dalla Val Soana e da Fénis. Quindi il pranzo in comune, da sempre, anche nei periodi di maggiori ristrettezze: é uso che durante la festa della Madonna delle Nevi vengano consumati e offerti ad amici e conoscenti i cibi più prelibati confezionati appositamente per l‘occasione: insaccati, formaggi, dolci, carni e liquori. Nel pomeriggio, ultimo avvenimento prima del ritorno, si svolge la vendita all‘incanto degli oggetti e dei prodotti offerti il cui ricavato é destinato alla parrocchia per la gestione della cappella: é il momento in cui ci si può imbattere in vere opere d‘arte. La processione rientra in chiesa verso le 18.30 e, nell‘ultimo tratto, si aggregano anche le persone che per motivi di età e salute non hanno potuto raggiungere il lago.
A Oyace l‘itinerario della processione (circa 3 ore e mezza di cammino) parte dal ponte di Bagneraz, raggiungibile dalla località Grenier, appena prima del capoluogo. Dal ponte si prosegue sul sentiero indicato dal segnavia n° 4 fino all‘alpeggio Tsa di verdonaz dove una breve deviazione porta alla cappella della Madonna delle Nevi di Verdonaz, a 2.350 metri circa di altitudine. La cappella, è stata costruita nel 1942 con pietre della zona.
E chi non ha mai assistito al rito della Croce in occasione della Madonna delle Nevi può rimanere stupito da come si svolge al santurario di Cuney. Il corteo dei pellegrini infatti, celebrata la messa principale, si reca alla vicina sorgente tra inni e canti, e tutti assistono con attenzione all’azione dell’officiante che immerge per tre volte nell’acqua sorgiva la croce processionale, affinché la Madonna favorisca una presenza abbondante d’acqua. Questa pratica è molto antica e fu spesso condannata dalle autorità religiose che temevano che i fedeli fossero riportati al paganesimo.