Uno spettacolo senza sosta. Quattro giorni di folklore puro, di socialità ritrovata, di quel tutto esaurito che ricorda il pienone degli Anni Ottanta. Girare per Rimini era un’impresa, anche solo in bicicletta, figuriamoci con un mezzo a motore, ma ne valeva la pena. Nella città di Fellini nessuno aveva mai visto tanti musici concentrati in pochi chilometri quadrati. Tutti gli alpini cantano e suonano le canzoni delle loro compagnie ma, in mezzo alla città, hanno intonato da Romagna Mia a Ciao Mare e tutto il repertorio nazional popolare italiano. Basta poco, si attacca con la prima canzone e subito si creano capannelli più o meno vivaci. Al terzo brano eseguito scatta l’applauso, poi un brindisi e si riparte. Da mattina a mattina, notte compresa.
Nella zona vicina a quella che sarebbe poi stata lo “scioglimento“ della Sfilata, pareva di stare in Valle d’Aosta. Maglie con i colori rossoneri sul braccio sinistro, cappelli alpini conosciuti, giovani e veci di ogni vallata, da Courmayeur a Gressoney, da La Thuile a Champorcher, a Valtournenche, alpini di Brusson e di Morgex, di Bionaz ed Introd, di Verres, Saint Pierre, Saint Christophe ed ancora. Basti pensare che i Gagliardetti che hanno sfilato erano più di cinquanta, con un discreto numero di Sindaci guidati da Franco Manes. Gli striscioni istituzionali, gli alpini, la Fanfara ed il Coro Sezionali, i Consiglieri con il loro Direttivo. Sul lungomare, in mezzo a due ali festanti di folla entusiasta, una maratona durata quasi dodici ore in cui novantamila Penne Nere hanno sfilato davanti ad un Palco d'Onore come sempre pieno di Autorità. Il Presidente dell’Associazione Nazionale, Sebastiano Favero, è stato tra i più applauditi assieme ai Generali Francesco Figliuolo e Claudio Graziano. Il protagonista assoluto è stato però l’Alpino Giovanni Alutto, classe 1916. Nato il 15 novembre, 105 anni, è sopravvissuto alla Campagna di Russia ed ha combattuto dal Fronte Occidentale all’Albania. “Desideravo la sfilata, sono due anni che l’aspettavo. Potrebbe essere la mia ultima“ - ha sussurrato al Ministro della Difesa Guerini e al Presidente Favero.
Il Presidente Carlo Bionaz ha sfilato scortando il Vessillo della Sezione Valdostana portato dalla pluricampionessa mondiale di sci alpinismo Gloriana Pellissier mentre il compito di reggere il cartello della Rappresentativa era stato affidato ad una emozionatissima Mara Zini: “Ho partecipato a Giochi Olimpici, Campionati del Mondo di short track e a tante gare internazionali, ma qui è tutto diverso, una sensazione mai provata prima. Ti rendi conto di appartenere ad una Famiglia che ha valori e ricchezze di gran lunga superiori allo sport. E’ stato bellissimo!”.
Bravi i valdostani, bravi come sempre. Divertenti, allegri, magari anche un po' caciaroni, ma Penne Nere che quando c’è bisogno di intervenire sono i primi a dare il loro aiuto. Come tutti gli alpini d’Italia e di ogni parte del mondo, come hanno testimoniato le numerose delegazioni presenti. Canada, Stati Uniti, Argentina, Australia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Paesi Scandinavi, ed altri ancora, ciascuno con striscioni dalle scritte importanti, preziose per il nostro tempo. Brividi e respiri che si bloccano leggendo quello degli Alpini del Belgio che ricordano Marcinelle.
Queste adunate sono l’essenza di quello che possiamo definire senso di appartenenza e sentimento di fratellanza. Ogni anno ritrovi commilitoni di un tempo, fratelli di naja che avevi perso di vista e che magari rivedi dopo decenni. Un po' invecchiati, con qualche acciacco in più che ti impedisce di sfilare come avevi sognato di poter fare, ma ti basta respirare nel calore di questa gente speciale e ti rendi conto di quanto sia bella questa iniziativa. Nessuna Associazione al mondo è in grado di far nascere, ogni anno, uno spettacolo simile!
Hanno sfilato anche tanti “cappelli“ di alpini 'andati avanti', portati con un velo di malinconia dai loro amici. E’ stato Stefano Menegolo a sfilare con il cappello di Felice Chabloz, Capo Gruppo Onorario del Gruppo di Saint Christophe.
“Una Adunata che ha dimostrato quanto siano incrollabili e saldi i nostri valori di solidarietà e fratellanza. Lo si è visto leggendo i messaggi scritti sulle decine di striscioni portati dalle migliaia di alpini he hanno sfilato, messaggi positivi con un’attenzione particolare per i giovani, nei confronti dei quali la nostra Associazione ha una particolare attenzione”. Così il Presidente Carlo Bionaz, che ha anche ricordato come questa Adunata sia destinata ad essere ricordata a lungo perché, in coincidenza del 150 Anniversario della Fondazione del Corpo degli Alpini, abbiano sfilato anche le 18 bandiere di guerra dei Reparti del Comando Truppe Alpine (più una d’istituto).
Rimini promossa quindi? Certamente, con un bel voto: 8 e Mezzo, in omaggio a Federico Fellini.