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FEDE E RELIGIONI | 30 luglio 2021, 09:00

Bassetti: Non predatori ma custodi rispettosi del creato

Di fronte alle devastanti immagini causate da roghi e piogge abbondanti dalla Sardegna al Comasco, il presidente dei vescovi italiani e con lui, la Caritas, esprime vicinanza e solidarietà a chi ha perso case e attività commerciali, ma soprattutto lancia un appello a vincere la tentazione dell'egoismo e a coltivare il rispetto per i doni della creazione

Bassetti: Non predatori ma custodi rispettosi del creato

Gabriella Ceraso e Lisa Zengarini - Città del Vaticano

Acqua in abbondanza e fiamme diffuse sferzano l'Italia da nord a sud "provocando danni incalcolabili", in Sardegna e nel Comasco, a danno di cittadini, imprese e ambiente. Davanti a questo dramma si leva la parola dei vescovi della penisola. "Vicinanza e solidarietà alle popolazioni della Sardegna, messe a dura prova" e a "quelle del Nord Italia, colpite dalla furia del maltempo” la esprime a nome dell’Episcopato, il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei.

Promuoviamo una società attenta al Creato

"Nell’esprimere gratitudine a quanti – Forze dell’ordine, Protezione Civile e volontari - si stanno adoperando per bonificare le aree colpite e portare soccorso e solidarietà concreta - scrive il cardinale -  assicuro la mia preghiera e quella di tutta la Chiesa che è in Italia, stringendoci attorno a quanti hanno perso casa e lavoro. Rivolgo infine un appello affinché, come chiede Papa Francesco, tutti si prendano cura della madre Terra, vincendo la tentazione dell’egoismo che ci rende predatori, coltivando il rispetto per i doni della creazione, adottando un nuovo stile di vita e promuovendo una società attenta al Creato."

In Sardegna si calcola, sottolinea il presidente dei vescovi, che siano "oltre 20mila gli ettari di boschi e terreni agricoli andati in fumo, numerose le aziende e le abitazioni bruciate". A questo si aggiunge il danno per gli animali, risorsa primaria per "l'economia dell'intera regione". La più colpita è la diocesi di Alghero-Bosa, insieme ad alcune zone dell’Oristanese, dell’Ogliastra e del Sassarese. Altrettanti danni con allagamenti  si registrano nella zona del Comasco in particolare, legati a forti temporali e grandinate.esponsabile, così come a scelte lungimiranti da parte delle comunità”.

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