"Se la fede perde lo stupore diventa sorda e si rifugia nei clericalismi e nei legalismi". Celebrando la Domenica delle Palme nella Basilica Vaticana il Papa apre la Settimana Santa ed esorta a chiedere la grazia dello stupore di fronte a Cristo che sul patibolo sperimenta persino l’abbandono di Dio, ma ci redime e vince la morte: "La palma della vittoria - ha detto - passa per il legno della croce"Con la grazia dello stupore - ha detto Francesco - capiamo che accogliendo chi è scartato, amiamo Gesù: perché Lui è in coloro che la nostra cultura farisaica condanna": Ripartiamo dallo stupore; guardiamo il Crocifisso e diciamogli: “Signore, quanto mi ami! Quanto sono prezioso per Te!”.
Lasciamoci stupire da Gesù per tornare a vivere, perché la grandezza della vita non sta nell’avere e nell’affermarsi, ma nello scoprirsi amati. Questa è la grandezza della vita: scoprirsi amati. E la grandezza della vita è proprio nella bellezza dell’amore. Nel Crocifisso vediamo Dio umiliato, l’Onnipotente ridotto a uno scarto. E con la grazia dello stupore capiamo che accogliendo chi è scartato, avvicinando chi è umiliato dalla vita, amiamo Gesù: perché Lui è negli ultimi, nei rifiutati, in coloro che la nostra cultura farisaica condanna. Il Papa durante la celebrazione della Domenica delle Palme La forza disarmante dell'amore Icona dello stupore è il Centurione. Sotto la croce il soldato romano, vedendo morire Gesù che “stremato, continuava ad amare”, fa la sua professione di fede: “Davvero era Figlio di Dio”.











