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FEDE E RELIGIONI | 09 marzo 2021, 18:00

Domani mercoledì 10 marzo saint Attale

Sancte Ioseph, Sponse Mariae Virginis, Pater putative Iesu, ora pro me!   Il Signore talvolta ti fa sentire il peso della croce. Questo peso ti sembra intollerabile, ma tu lo porti perché il Signore nel suo amore e nella sua misericordia ti stende la mano e ti dà la forza. (San Pio di Pietralcina)

Domani mercoledì 10 marzo saint Attale

TEMPO DI QUARESIMA NEI  VENERDÌ DI QUARESIMA VIA CRUCIS H 18.30 IN CATTEDRALE

INDICAZIONI SUL DIGIUNO E L’ASTINENZA

Tutti i fedeli sono tenuti a fare penitenza, ciascuno a proprio modo; ma perché tutti siano tra loro uniti da una co-mune osservanza della penitenza, vengono stabiliti dei giorni penitenziali in cui i fedeli attendano in modo speciale alla preghiera, facciano opere di pietà e di carità, sacrifichino se stessi compiendo più fedelmente i propri doveri e soprattutto osservando il digiuno e l’astinenza (dal canone 1249).

La legge del digiuno obbliga a fare un unico pa-sto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po’ di cibo al mattino e alla sera. La legge dell’astinenza proibisce l’uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande che sono da considerarsi particolarmente ricercati e costosi. Il digiuno e l’astinenza devono essere osservati il Mercoledì delle Cenerie il Venerdì della Passione e Morte del Signore.

L’astinenza deve essere osservata in tutti e singoli venerdì di Quaresima.
Sono tenuti alla legge del digiuno tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato e alla legge dell’astinenza coloro che hanno compiuto i 14 anni. Sono dispensate dagli obblighi le persone che hanno gravi problemi di salute.

AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA

Mercoledì 10 marzo
Cattedrale - ore 18.00
S. Messa per la terza Stazione quaresimale

Giovedì 11 marzo
ore 8.45-12.45
Riunione in videoconferenza del Comitato CEI per la valutazione
dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici e dell'edilizia di culto

Le Messager Valdotain ricorda mercoledì 10 marzo saint Attale

La Chiesa celebra Sant' Attala Abate di Bobbio

Martirologio Romano: Nel monastero di Bobbio in Emilia, sant’Attala, abate, che, cultore di vita cenobitica, si ritirò dapprima nel monastero di Lérins e poi in quello di Luxeuil, nel quale succedette a san Colombano, distinguendosi in particolare per lo zelo e la virtù del discernimento.

Sant’Attala era originario della Borgogna, ove nacque da una nobile famiglia. Per una sua conveniente educazione venne affidato ad Aredio, vescovo di Gap, città del Delfinato. Desiderando però uno stile di vita più rigido, Attala fuggì e per qualche tempo si rifugiò nel monastero di Lérins. Anche questa sistemazione però non lo soddisfece e decise dunque di trasferirsi a Luxeuil, il monastero fondato da San Colombano: qui poté finalmente trovare l’austerità tanto desiderata e porsi sotto la guida del grande santo irlandese. Quando Colombano venne bandito dalla Francia per aver rinfacciato i vizi del re Teodorico d’Austrasia, portò con sé in Lombardia alcuni compagni, tra i quali proprio Attala. Si stabilirono a Bobbio, su un tereno donato dal re longobardo Agilulfo, marito della celebre Teodolinda. Colombano aveva ormai una settantina d’anni, venerabile età per quel tempo, e sopravvisse solo un anno. Buona parte del merito nella fondazione del monastero di Bobbio si deve infatti a Sant’Attala, che dal 615 gli succedette quale abate.

Venuta meno l’autorità carismatica del santo fondatore, furono avanzate dai monaci varie obiezioni all’austerità della vita comunitaria, ma Attala non si lasciò condizionare e lasciò andara coloro che erano insoddisfatti. Alcuni di questi fecero però poi ritorno ed egli li accolse con affetto e benevolenza. Giona di Susa, suo agiografo, lo ricorda quale “uomo benevoluto da tutti, di grande fervore, carità per i poveri e i pellegrini. Sapeva tenere testa all’orgoglioso, ma era umile con i più umili, non si lasciava zittire in conversazioni con le persone intelligenti ma con i semplici sapeva parlare dei segreti di Dio. Saggio quando si imbatteva in problemi spinosi, fermo se contestato dagli eretici, era forte nelle avversità, disciplinato nei periodi favorevoli, sempre temperato e discreto.

Il sole sorge alle ore 6,52 e tramonta alle ore 18,18

Messaggio del Vescovo ai fedeli della Diocesi di Aosta per la Quaresima

Cari fratelli e sorelle,
l'invito a vivere la Quaresima propone un percorso segnato dal contesto della pandemia e dal tema dell'anno pastorale, riscoprire la bellezza dell'andare a Messa.
La pandemia, con il suo peso di sofferenza e di povertà, ci sprona a fare penitenza per invocare l'aiuto di Dio e a condividere tempo e risorse con chi si trova maggiormente in difficoltà. Si tratta di una strada stretta di conversione, ma Gesù ci ha assicurato che essa conduce sempre a Lui, all'incontro con Dio. La Quaresima è per eccellenza il tempo del digiuno per fare spazio a Dio e ai fratelli nella nostra vita. Non c'è digiuno cristiano senza preghiera. Non c'è digiuno cristiano senza condivisione: tolgo un po' del mio tempo per aiutare chi ha bisogno, per fare compagnia a chi è solo, per accompagnare chi è malato; tolgo qualcosa alla mia mensa e alle mie possibilità, poche o tante che siano, per far sì che altre persone e famiglie possano mettersi a tavola e abbiano il necessario per vivere in maniera dignitosa (affitto, luce, riscaldamento, vestiti, spesa ...). Tanti insieme, con gesti concreti, anche piccoli, possiamo fare molto!
Preghiera e condivisione preparano il cuore all'incontro con Dio. C'è un luogo nel quale Dio sempre ci viene incontro, la Santa Messa che ci fa vivere nella fede il Sacrificio di Gesù sulla croce, ripresentato sull'altare. Gesù Risorto non manca all'appuntamento con noi e, attraverso il memoriale eucaristico della sua Pasqua, ci dona lo Spirito, ci mette in comunione con il Padre, edifica la comunità, guarisce e rafforza le relazioni che costruiscono famiglie e società. Al riguardo mi permetto di suggerire alcuni obiettivi concreti per valorizzare nella prossima Quaresima l'appuntamento domenicale.
Per noi sacerdoti: preparare con cura e con fede la celebrazione eucaristica, in particolare l'omelia perché offra vero nutrimento spirituale alla comunità.
Per le famiglie: partecipare ogni domenica alla Messa e parteciparvi insieme, prolungando poi la celebrazione a casa durante la settimana con la preghiera in famiglia e la condivisione sul Vangelo ascoltato.
Per tutti: partecipare alla Messa domenicale con raccoglimento di fede e con l'impegno di costruire un clima di fraternità, pur rispettando le precauzioni richieste. Ci restano sempre tante possibilità, dal saluto, all'interessamento verso un'altra famiglia, alla segnalazione discreta di situazioni di fatica o di povertà, alla telefonata per informarsi di fronte ad una assenza prolungata ... Raccoglimento e relazione non si contrappongono. Non è necessario essere ‘musoni' per raccogliersi, come non è necessario essere ‘chiassosi' per essere aperti agli altri.
Auguro a tutti di vivere intensamente questo tempo santo che la saggezza bimillenaria della Chiesa ci consegna come occasione di grazia e di conversione.

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