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FEDE E RELIGIONI | 27 aprile 2019, 18:00

Domani domenica 28 aprile sainte Valérie

Nel tumultuar delle passioni e delle avverse vicende ci sorregga la cara speranza della sua inesauribile misericordia: corriamo fidenti al tribunale di penitenza, ove egli con ansia di padre in ogni istante ci attende; e, pur consapevoli della nostra insolvibilità dinanzi a lui, non dubitiamo del perdono solennemente pronunziato sui nostri errori. Poniamo su di essi, come c'è l'ha posta il Signore, una pietra sepolcrale! (san Pio da Pietrelcina)

Domani domenica 28 aprile sainte Valérie

AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA

Domenica 28 aprile
Chiesa parrocchiale di Verrayes - ore 10.30
S. Cresime per le Parrocchie di Diémoz e Verrayes

Seminario e Cattedrale - ore 14.30
S. Messa per l'incontro diocesano dei ministranti

Chiesa parrocchiale di Saint-Christophe - ore 18.30
S. Cresime

Lunedì 29 aprile
Saint-Oyen, Chateau-Verdun e Monastero
Ritiro pasquale del Clero

Martedì 30 aprile
Vescovado - mattino
Udienze

•Le Messager Valdotain ricorda domenica 28 aprile sainte Valérie

La chiesa celebra  Santa Valeria

A Ravenna, commemorazione di san Vitale: in questo giorno, come si tramanda, sotto il suo nome fu dedicata a Dio la celebre basilica in quella città. Egli insieme ai santi martiri Valeria, Gervasio, Protasio e Ursicino è da tempo immemorabile venerato per l’impavida fede tenacemente difesa.

Vitale e Valeria, genitori dei santi Gervasio e Protasio, anch’essi martiri, sono celebrati insieme il 28 aprile. In particolare s. Vitale ha avuto, una raffigurazione nell’arte molto vasta, a lui sono dedicate la basilica di S. Vitale in Ravenna, con i suoi magnifici mosaici, la chiesa omonima a Venezia, dove è raffigurato vestito da soldato a cavallo che solleva uno stendardo, con lancia, spada e mazza, strumento del martirio della sua sposa Valeria. Ancora a lui è dedicata la chiesa di S. Vitale a Roma, con gli affreschi narranti il suo martirio.

Le prime notizie che si hanno di Vitale e Valeria provengono da un opuscolo scritto da Filippo, che si nomina ‘servus Christi’ e a cui sono intitolati i più antichi nuclei di vita cristiana a Milano, come l’hortus Philippi e la domus Philippi; detto opuscolo fu rinvenuto accanto al capo dei corpi dei martiri Gervasio e Protasio, ritrovati da s. Ambrogio nel 396.

L’opuscolo oltre a narrare il martirio dei due fratelli, descrive anche quello dei due genitori Vitale e Valeria e del medico ligure, forse operante a Ravenna Ursicino, vissuti e morti nel III secolo; Vitale è un ufficiale che ha accompagnato il giudice Paolino da Milano a Ravenna.

Scoppiata la persecuzione contro i cristiani, accompagna, incoraggiandolo Ursicino condannato a morte, il quale durante il tragitto verso il luogo dell’esecuzione, era rimasto turbato dall’orrore di trovarsi davanti alla morte violenta. Ursicino viene decapitato e decorosamente sepolto dallo stesso Vitale, dentro la città di Ravenna.

 Il sole sorge alle ore 6,14 e tramonta alle ore 20,30.

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