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FEDE E RELIGIONI | 06 settembre 2016, 09:30

Donna della misericordia

Donna della misericordia

«Generosa dispensatrice della misericordia» tra gli ultimi e gli scartati, madre Teresa di Calcutta ha levato la sua voce davanti ai potenti della terra «perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini della povertà creata da loro stessi».

Lo ha ricordato Papa Francesco all’omelia della messa celebrata domenica mattina, 4 settembre, per la canonizzazione della religiosa fondatrice delle Missionarie e dei Missionari della carità.Oltre centomila persone hanno gremito piazza San Pietro per il solenne rito, uno dei momenti centrali dell’anno giubilare straordinario. Proprio in questo contesto è significativo che il Pontefice, nella sua omelia, abbia definito madre Teresa «instancabile operatrice di misericordia» e l’abbia indicata come «modello di santità» ai numerosi rappresentanti del «vasto mondo del volontariato» presenti alla celebrazione.

«Quanti cuori — ha riconosciuto — i volontari confortano! Quante mani sostengono; quante lacrime asciugano; quanto amore è riversato nel servizio nascosto, umile e disinteressato!». Questa scelta, ha aggiunto, «dà voce alla fede ed esprime la misericordia del Padre che si fa vicino a quanti sono nel bisogno».In proposito Francesco ha sottolineato che «non esiste alternativa alla carità». E ha rimarcato che «la sequela di Gesù è un impegno serio e al tempo stesso gioioso».

 Esso richiede «radicalità e coraggio per riconoscere il maestro divino nel più povero e scartato della vita e mettersi al suo servizio». Una missione che madre Teresa ha fatto propria, spendendosi per difendere la vita umana — «quella non nata e quella abbandonata e scartata» — e chinandosi «sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade». La misericordia, ha evidenziato ancora il Papa, «è stata per lei il “sale” che dava sapore a ogni sua opera, e la “luce” che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e sofferenza».

Il suo esempio, e quello di tutte le suore che «donano la loro vita senza risparmio» in situazioni difficili, è stato poi richiamato dal Pontefice all’Angelus recitato al termine della celebrazione. Francesco ha voluto ricordare in particolare suor Isabel, la missionaria spagnola uccisa sabato 2 ad Haiti.

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