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INFOGLOCAL | 13 febbraio 2014, 23:03

INCHIESTA GRUPPI: Lattanzi (Pdl) con i soldi del gruppo pagava i debiti di Benin e i rinfreschi calcistici

C’è da cavarsi gli occhi a leggere le carte del fascicolo Salzone + 33 istruito dalla Procura di Aosta per l’inchiesta delle spese sostenute dai gruppi del Consiglio Valle 2009-2012. Se delle malespese del Pd si sapeva tutto, la carte portano alla luce altri inquietanti particolari a carico di altri gruppi

Massimo Lattanzi in primo piano e Cleto Benin

Massimo Lattanzi in primo piano e Cleto Benin

Dell’inchiesta si può dire di tutto e di più, ma l’unica cosa certa è che la Guardia di Finanza delle sezione della Polizia giudiziaria e del Nucleo di polizia tributaria e Gruppo G. di F. di Aosta, con il coordinamento del Procuratore capo Marilinda Mineccia,  hanno svolto un lavoro certosino ricostruendo un vorticoso giro di assegni passati dalle casse di questo o di quel gruppo nei conti personali di tanti consiglieri. Centinaia di fatture riscontrate, decine e decine di viaggi e pernottamenti verificati. C’è da cavarsi gli occhi a leggere le carte del fascicolo Salzone + 33 istruito dalla Procura di Aosta per l’inchiesta delle spese sostenute dai gruppi del Consiglio Valle 2009-2012.

Se delle malespese del Pd si sapeva tutto, la carte portano alla luce altri inquietanti particolari a carico di altri gruppi. Dell’inchiesta si può dire di tutto e di più, ma l’unica cosa certa è che la Guardia di Finanza delle sezione della Polizia giudiziaria e del Nucleo di polizia tributaria e Gruppo GdF di Aosta, con il coordinamento del Procuratore capo Marilinda Mineccia,  hanno svolto un lavoro certosino ricostruendo un vorticoso giro di assegni passati dalle casse di questo o di quel gruppo nei conti personali di tanti consiglieri. Centinaia di fatture riscontrate, decine e decine di viaggi e pernottamenti verificati.

Quello che balza agli occhi e una commistione tra gruppi e partiti, organi di partito finanziati con i soldi dei gruppi, pubblicità elettorale pagata dal gruppo, come nel caso di Michele Monteleone e Fabio Platania candidati sindaco e vice sindaco di Aosta (oggi vice presidente del Consiglio comunale di Aosta e capogruppo Pd) ai quali il gruppo ha acquistato quattro pagine di pubblicità su alcuni giornali locali. Ma se vogliamo sono peccati veniali rispetto a quanto ha fatto il Pdl. Ma andiamo con ordine. Dal 2009 al 2012 la Stella Alpina ha incassato oltre 300.000 euro. Scrive il Maresciallo Aiutante Pasquale Romano: “…le movimentazioni in addebito hanno riguardato esclusivamente l’emissione di assegni bancari…”. E ancora “…gli assegni bancari che sono stati tratti da parte del capogruppo Salzone Francesco, con addebito sul conto corrente intestato al gruppo consiliare Stella Alpina, emessi direttamente a beneficio di se stesso e dei consiglieri Comé Dario (vice capogruppo), Lanièce André e Viérin Marco”.

Chi ha incassato meno nel quadriennio è stato Marco Vierin con 43.000 euro. Buona parte delle spese riguardano il giornale di partito. Scrive il sottufficiale, facendo riferimento agli assegni mensili: “apparirebbe come se vi fosse una rendita mensile”. Della Federation Autonomiste si legge che nel triennio sono stati incassati poco meno di 150 mila euro per buona parte utilizzati come denaro contante e quindi impossibile accertane la destinazione anche nei giustificativi si fa riferimento alle spese per il giornale. E’ proprio sulle spese sostenute dai Gruppi a favore del partito di appartenenza è uno degli aspetti più intricati dell’intera vicenda. La Procura contesta a tutti la veridicità di alcune attività portate a giustificazione delle spese ma prive di riscontro oggettivo. Il Popolo delle Libertà nel triennio 2009-2011 ha registrato accrediti sul conto corrente gestito da Massimo Lattanzi ed Enrico Tibaldi, circa 320.000 euro.

Al Pdl viene poi contestato l’utilizzo di fondi pubblici per la stampa anche se il giornale di partito non ne aveva diritto. Di più, c’è confusione tra la proprietà della testata (il gruppo) ed il partito che ha chiesto i contributi per Il Foglio azzurro. Nella parte relativa “ai prelevamenti” vengono elencati tutti i prelievi effettuati da Lattanzi senza il supporto di pezze giustificative. Per non parlare poi degli assegni emessi dal gruppo e versati sul conto bancario dell’allora capogruppo e di sua moglie. Altri assegni, tutti emessi da Massimo Lattanzi, li ha incassati Cleto Benin attraverso conti propri o cointestati a parenti. Sempre emessi da Lattanzi altri assegni sono stati incassati da Enrico Tibaldi tramite accredito su conti cointestati alla moglie Enrica Ferri (oggi presidente del Corecom). Una sfilza di assegni li ha incassati attraverso conti personali anche Alberto Zucchi. Numerosi poi i viaggi aerei pagati dal gruppo da Torino e Roma ritorno non solo per Lattanzi e Zucchi, ma anche per il coordinatore dell’epoca, Giorgio Bongiorno.

Curiosa la pezza di oltre 5.000 euro per una cena all’Hostellerie du Cheval Blanc alla quale hanno preso parte 147 commensali. A proposito di pranzi e cene, dalle carte appare che i consiglieri del Pdl sono stati seduti a tavola più di quanto lo sono stati in Consiglio. E poi tante consulenze, tra cui un impiegato di banca in pensione che ha fornito un consulenza sul bilancio regionale. Ma è curioso l’assegno di 3.000 euro che Lattanzi ha consegnato a Cleto Benin che a sua volta lo ha girato ad una persona  “a titolo parziale di estinzione di un prestito che P. aveva concesso a Benin”. Pare che il debito ammontasse a 6.000 euro.

Dalle carte emerge poi che sono stati utilizzati i fondi del gruppo per pagare a quattro persone un viaggio a Roma. Nessuno faceva parte del Gruppo. Per non parlare del viaggio compiuto da Caselle a Londra Gatwich e ritorno (19-20 marzo 2010) effettuato da Alberto Zucchi proprio nel periodo in cui la Juventus giocava a Londra. C’è stato poi una vera e propria gita a Roma con pullman noleggiato alla Betti Andrea di Gressan di una mezza dozzina di simpatizzanti con amiche e figlie Pdl ai quali è stata pagato anche il soggiorno in albergo. Hanno “presenziato – spiega una persona informata del fatto - ad una manifestazione di piazza con il presidente Berlusconi”. Nel leggere le carte si scopre cchi ha dormito con chi. E ancora Pranzi e cene. C’e’ poi una spesa di 80 euro per un pranzo alla Brasserie du Commerce.

Comica la vicenda del rinfresco per la presentazione del settore giovanile di calcio del Saint Christophe  e dello Charvensod di cui Lattanzi era presidente. Il buffet, racconta Corrado Feriani, presidente onorario del Saint Christophe, è stato ordinato al Bar Cristallo di Aosta; spesa pattuita 3.000 euro. Ma al momento di pagare Lattanzi tentennava a saldare la sua parte, per non fare brutta figura Feriani ha pagato tutto. Qualche giorno dopo Lattanzi ha saldato la sua quota con un assegno del gruppo alla titolare del bar che a sua volta con il medesimo assegno paga un mobile acquistato da un noto mobiliere che ha dovuto spiegare alla Finanza perché aveva quell’assegno della Casa delle Libertà. Il gruppo Pdl ha poi pagato l’affitto della sede del partito, o pagato il biglietto aereo ad un amico di Zucchi che era andato a Roma per salutare il fratello. Anche Sylvie Spirli, neo nominata responsabile del movimento giovanile del Pdl, ha avuto un rimborso di 200 euro per un viaggio a Roma.

Lattanzi ha poi staccato un assegno ad un amico ristoratore che in difficoltà, che si era impegnato a restituirli in pranzi o cene. Ma poi Lattanzi si è fatto rilasciare una ricevuta per affitto di una saletta del ristorante e buffet per 25 persone. Senza ovviamente utilizzare la saletta né consumare i pasti. E ancora assegni da 1000 euro mensili per gli uomini di fiducia del capogruppo. Lattanzi è stato magnanimo tanto da comperare per 750 euro magliette e pantaloncini per la squadra che ha partecipato alla partita politici-giornalisti organizzata per raccogliere fondi a favore dei terremotati. E poi un regalo 1.100 euro per sostenere l’Asd valdostana organizzatrice del “II Trofeo Città di Aosta” di calcetto. E sempre nell’ambito sportivo, Lattanzi ha staccato un assegno del Gruppo di 450 euro quale rimborso delle spese sostenute da un dirigente dello Charvensod di cui l’ex capogruppo era presidente. Ha sorpreso gli inquirenti anche quell’assegno di 2.000 euro che Massimo Lattanzi ha staccato a favore dell’avvocato Carlo Curtaz “per una prestazione nell’ambito civile a favore di terze persone suoi familiari”.

E siccome la beneficenza fa sempre bene, Lattanzi ha versato anche 1.000 euro all’associazione che organizza la festa del quartiere Dora, e 1.500 euro per sostenere il comitato Valle Responsabile. Ma la storia non è ancora finita.  

piero minuzzo

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