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FEDE E RELIGIONI | 10 gennaio 2017, 09:30

Costruire società accoglienti e sicure

Costruire società accoglienti e sicure

«La pace è un dono, una sfida e un impegno». In questa triplice consegna Papa Francesco ha racchiuso il senso della riflessione affidata al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede durante la tradizionale udienza di inizio anno svoltasi lunedì mattina, 9 gennaio, nella Sala Regia.

Occasione per uno sguardo d’insieme sulle questioni e le emergenze che hanno maggiormente segnato il panorama internazionale nel 2016, il discorso del Pontefice è partito dal ricordo dell’«inutile strage» evocata da Benedetto xv un secolo fa, nel pieno del primo conflitto mondiale. Cent’anni dopo, ha osservato Francesco, quella pace di cui tanti hanno potuto beneficiare continua a essere per troppi popoli ancora «un lontano miraggio».

Milioni di persone — è la denuncia del Papa — «vivono tuttora al centro di conflitti insensati». E «anche in luoghi un tempo considerati sicuri, si avverte un senso generale di paura».Come di consueto, l’analisi del Pontefice ha spaziato lungo le coordinate geografiche, sociali e culturali del contesto mondiale, soffermandosi in particolare sul fenomeno del terrorismo fondamentalista — definito «una follia omicida che abusa del nome di Dio» — e sull’impegno per far fronte al flusso migratorio che prosegue in diverse parti del mondo.

«Occorre un impegno comune nei confronti di migranti, profughi e rifugiati, che consenta di dare loro un’accoglienza dignitosa» ha detto in proposito il Papa, rimarcando la necessità di coniugare «il diritto di ogni essere umano di immigrare», la capacità di «integrazione dei migranti nei tessuti sociali in cui si inseriscono» e il dovere da parte di questi ultimi «di rispettare le leggi, la cultura e le tradizioni dei Paesi in cui sono accolti».

Solo così, ha assicurato, «si potranno costruire società aperte e accoglienti verso gli stranieri e, nello stesso tempo, sicure e in pace al loro interno». Tra gli altri temi toccati nel discorso, il problema della tutela dei bambini violati da sfruttamento e abusi, il commercio delle armi, la tratta delle persone — condannata da Francesco come «orribile forma di schiavitù moderna» — e il continuo «diffondersi dell’iniquità, delle disuguaglianze sociali, della corruzione».

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