AGENDA DEL VESCOVO MONS. FRANCO LOVIGNANA
In evidenza dal Parroco della Cattedrale
Mercoledì 2 novembre ricordiamo tutti i nostri cari defunti:
Sante Messe in Cattedrale: h 7 e h 8.30;
in cimitero presieduta dal Vescovo: h 15;
a Santa Croce per tutti i defunti della parrocchia; 18.
I MERCOLEDI’ DI SANTA CROCE, una pausa a metà settimana!: tutti i mercoledì l’Eucarestia alle 18 seguita dall’Adorazione Eucaristica fino alle 19;
Giovedì 3:
Adorazione Eucaristica per le vocazioni presso il Convento San Giuseppe (9- 12 e 15-19)
Incontro del Direttivo della Caritas interparrocchiale h 20.45 a Santo Stefano;
Venerdì 4:
20.45 al Théâtre de la Ville, terza conferenza del ciclo “Fede e Scienza”:
Economie e città a misura d’uomo. Un nuovo approccio.
Prof. Stefano Zamagni, professore ordinario di Economia Poli-
tica all’Università di Bologna;
Sabato 5:
h 16 Assemblea elettiva dell’Oratorio: tutti i tesserati maggiorenni sono invitati!
Domenica 6:
pellegrinaggio per giovani a Torino sui passi del Beato Pier Giorgio Frassati.
•Le Messager Valdotain celebra mercoledì 2 novembre Commémoration des défunts
•La Chiesa onora Commemorazione di tutti i fedeli defunti
La pietas verso i morti risale agli albori dell’umanità. In epoca cristiana, fin dall’epoca delle catacombe l’arte funeraria nutriva la speranza dei fedeli. A Roma, con toccante semplicità, i cristiani erano soliti rappresentare sulla parete del loculo in cui era deposto un loro congiunto la figura di Lazzaro. Quasi a significare: Come Gesù ha pianto per l’amico Lazzaro e lo ha fatto ritornare in vita, così farà anche per questo suo discepolo! La commemorazione liturgica di tutti i fedeli defunti, invece, prende forma nel IX secolo in ambiente monastico. La speranza cristiana trova fondamento nella Bibbia, nella invincibile bontà e misericordia di Dio. «Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!», esclama Giobbe nel mezzo della sua tormentata vicenda. Non è dunque la dissoluzione nella polvere il destino finale dell’uomo, bensì, attraversata la tenebra della morte, la visione di Dio. Il tema è ripreso con potenza espressiva dall’apostolo Paolo che colloca la morte-resurrezione di Gesù in una successione non disgiungibile. I discepoli sono chiamati alla medesima esperienza, anzi tutta la loro esistenza reca le stigmate del mistero pasquale, è guidata dallo Spirito del Risorto. Per questo i fedeli pregano per i loro cari defunti e confidano nella loro intercessione. Nutrono infine la speranza di raggiungerli in cielo per unirsi gli eletti nella lode della gloria di Dio.
Il sole sorge alle ore 7,04 e tramonta alle ore 17,30.