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FEDE E RELIGIONI | 13 aprile 2016, 09:30

La non violenza arma di pace

La non violenza arma di pace

La «testimonianza attiva della non violenza come “arma” per conseguire la pace» è stata rilanciata da Papa Francesco nel messaggio inviato lunedì pomeriggio, 11 aprile, ai partecipanti a una conferenza promossa dal Pontificio Consiglio della giustizia e della pace e dal movimento Pax Christi.

Nel testo — letto dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del dicastero organizzatore, durante la sessione inaugurale dell’incontro, che si conclude mercoledì 13 — il Pontefice richiama la necessità di favorire «l’incontro fra persone concrete e la riconciliazione fra popoli e gruppi» per «cercare vie di soluzione alla singolare e terribile “guerra mondiale a pezzi” che, ai nostri giorni, gran parte dell’umanità sta vivendo in modo diretto o indiretto».

A questo fine Francesco ribadisce che «il percorso della non violenza, e in specie della non violenza attiva, costituisce un necessario e positivo contributo».Il messaggio insiste su alcuni punti che «stanno particolarmente a cuore» al Papa. Anzitutto riafferma la «premessa fondamentale» che «lo scopo ultimo e più degno della persona umana e della comunità è l’abolizione della guerra». Poi ricorda che «il conflitto non può essere ignorato o dissimulato», perché è proprio attraverso la sua accettazione che «lo si può risolvere e trasformare».

Inoltre avverte che «solamente considerando i nostri simili come fratelli e sorelle potremo superare guerre e conflittualità».«Come cristiani, sappiamo che il grande ostacolo da rimuovere perché ciò avvenga è quello eretto dal muro dell’indifferenza» constata Francesco, precisando in proposito che non si tratta di «un linguaggio figurato» ma «della triste realtà». Un compito «grande» e «arduo» attende allora «coloro che operano per la pace vivendo l’esperienza della non violenza»: compito che consiste nel «conseguire il disarmo integrale “smontando gli spiriti”, creando ponti, combattendo la paura e portando avanti il dialogo aperto e sincero».

In conclusione il nuovo appello del Papa, che invita a sostenere le due richieste avanzate in occasione del giubileo: abolire la pena di morte e cancellare il debito dei Paesi poveri.

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