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FEDE E RELIGIONI | 22 settembre 2015, 09:30

Esempio di riconciliazione

Esempio di riconciliazione

Il Papa è a Cuba per incoraggiare i responsabili politici a sviluppare tutte le potenzialità del Paese, al servizio della pace, del benessere del popolo e della riconciliazione. Appena atterrato all’Avana, sabato pomeriggio, 19 settembre, Francesco ha subito chiarito i temi che caratterizzeranno il decimo viaggio internazionale del Pontificato, ponendovi al centro il suo desiderio di pace. E se la parola pace aveva cominciato a echeggiare già nel tradizionale saluto ai giornalisti, durante il volo da Roma all’isola caraibica, con maggiore enfasi è stata riproposta dal Papa al suo arrivo, insieme con l’incoraggiamento a portare avanti il processo di normalizzazione dei rapporti con gli Stati Uniti.

Un appello lanciato alla presenza del presidente Raúl Castro, che lo ha accolto all’aeroporto della capitale e ha partecipato anche alla messa domenicale celebrata da Francesco l’indomani mattina nella piazza della Rivoluzione. In quell’occasione il Pontefice ha ricordato «il grande paradosso di Gesù», spiegando che la logica evangelica esige di servire gli altri e non servirsi degli altri. Un messaggio che vale non solo per Cuba ma per tutta l’America latina, ai cui orizzonti Francesco ha guardato nell’Angelus successivo, segnato dall’invito alla pacificazione della Colombia. La mattinata si è conclusa con un incontro privato con Fidel Castro.

Ancor più fitta di appuntamenti è stata la seconda parte della giornata, durante la quale il Papa si è recato in visita al palazzo presidenziale, ha compiuto un piccolo fuori programma con una sosta nella chiesa del Sacro Cuore officiata dai gesuiti e infine ha incontrato i religiosi e i giovani. In entrambi gli appuntamenti — il primo in cattedrale, il secondo nel vicino Centro culturale intitolato a padre Félix Varela — Francesco ha messo da parte i testi preparati e ha pronunciato a braccio due discorsi, raccomandando ai consacrati lo spirito di povertà e alle nuove generazioni di non perdere la capacità di sognare.

Lunedì 21 il Papa ha lasciato la capitale cubana e ha raggiunto Holguín per celebrarvi la messa e impartire la benedizione alla città, prima del trasferimento a Santiago de Cuba, terza e ultima tappa del soggiorno nell’isola.

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