Il Papa continua il ciclo di catechesi su “I vizi e le virtù” e incentra la sua riflessione sul tema "La vita di grazia secondo lo Spirito". "Nelle scorse settimane abbiamo riflettuto sulle virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. Come abbiamo sottolineato più volte, queste quattro virtù appartengono a una sapienza molto antica, che precede anche il cristianesimo", spiega subito Francesco in piazza San Pietro.

"Nel cammino verso la pienezza della vita, che appartiene al destino di ogni persona essere pieno di vita, il cristiano gode di una particolare assistenza dello Spirito Santo, di Gesù. Essa si attua con il dono di altre tre virtù, prettamente cristiane, che spesso vengono nominate insieme negli scritti del Nuovo Testamento. Questi atteggiamenti fondamentali, che caratterizzano la vita dei cristiani, sono la fede, la speranza e la carità", ed ecco il cuore della catechesi di oggi di Papa Francesco.

Il Pontefice chiede ai presenti in piazza di ripeterle insieme.

"Gli scrittori cristiani le hanno ben presto chiamate “teologali”, in quanto si ricevono e si vivono nella relazione con Dio, per differenziarle dalle altre chiamate cardinali, in quanto costituiscono il “cardine” di una vita buona", spiega Papa Francesco.

Ma qual è la differenza? "Mentre il rischio delle virtù cardinali è quello di generare uomini e donne eroici nel compiere il bene, ma tutto sommato soli, isolati, il grande dono delle virtù teologali è l’esistenza vissuta nello Spirito Santo",dice il Papa.