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Autonomie VdA | 17 dicembre 2022, 08:00

“LA CITTA’ DEL SOLE” E LA SVOLTA CHE SI IMPONE PER SALVARE L’ITALIA

Liberare, dunque, le energie di cui dispone l’Italia può essere un mezzo per contenere e per isolare gli attacchi della speculazione e per favorire uno sviluppo veramente sostenibile

Tommaso Campanella

Tommaso Campanella

Mentre si avvicina l’alba dell’anno nuovo, prosegue la vecchia politica del giorno per giorno, come se fosse impossibile immaginare quel cambiamento che si impone per salvare l’Italia dal baratro della crisi. Certo, nessuno pretende di veder sorgere un nuovo Tommaso Campanella, il dominicano di origine calabrese che voleva creare una repubblica teocratica e democratica nel 1599, scrivendo un’opera ai limiti dell’eresia come “La città del sole”. Tuttavia, non è bastato il cambio di governo per dare l’impressione di una svolta significativa tra il potere costituito e l’insieme della classe dirigente, da sempre ostile a quelle novità che potrebbero davvero incidere sui processi di rinnovamento e nella lotta alle diseguaglianze, sempre più evidenti persino nei diversi livelli delle povertà emergenti.

Tutto sembra fermo al mantenimento della situazione “quo ante” ed i programmi elettorali sono diventati segnali immaginari di volontà che non trovano applicazione nell’economia reale, quella delle tasche degli Italiani. Le bollette della luce, giusto per fare un esempio, sono più che raddoppiate e l’intervento annunciato e poi messo in campo non ha modificato per niente il conto della spesa vista la modesta entità delle poste deliberate. Aumenta il numero dei poveri totali e già si intravvedono le proteste di piazza per l’annunciato ridimensionamento del reddito di cittadinanza.

Manca il lavoro, quel lavoro che solo le imprese possono attivare sul mercato, sempre che siano messe in grado di farlo con costi compatibili, ridotti ed accessibili. Abbassare le tasse alle imprese che assumono, ridurre l’imposizione fiscale sulle retribuzioni, estendere la cedolare secca anche agli esercizi commerciali per aprire nuove opportunità ai consumatori, vigilare sui costi delle materie prime: ecco poche pedine in grado di fare la differenza.

Il bilancio dello Stato deve potersi orientare verso gli interessi di chi produce ricchezza, senza mortificare i datori di lavoro e le imprese più performanti, perché non è una colpa avere successo grazie alla iniziativa privata.

Liberare, dunque, le energie di cui dispone l’Italia può essere un mezzo per contenere e per isolare gli attacchi della speculazione e per favorire uno sviluppo veramente sostenibile, pur nell’asprezza della competizione mondiale. Non è un obiettivo facile da raggiungere, ma è possibile avvicinarlo se vi è una sostanziale unità di intenti, cioè se maggioranza ed opposizione si decidono finalmente a lavorare insieme per il bene dell’Italia. lo scopo finale deve superare il mantenimento delle posizioni di potere e lo stesso raggiungimento di una preminenza elettorale per offrire un contributo decisivo alla vittoria della politica.

Tommaso Campanella: “Più naturale è il dominio e la comunità dove il bene è più comune a tutti: e violento è più, dove è manco comune”.

gianfrancofisanotti@gmail.com

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