Almanach de mardi 22 novembre sainte Cécile
AGENDA DEL VESCOVO DI AOSTA MONS. FRANCO LOVIGNANA
Sabato 26 novembre
Chiesa parrocchiale di Saint Martin - ore 21.00
Partecipazione al concerto di Santa Cecilia della Banda municipale di Aosta
Domenica 27 novembre
Cattedrale - ore 10.30
S. Cresime degli adulti
Lunedì 28 novembre
Priorato di Saint-Pierre - mattino
Ritiro del clero
Biblioteca diocesana - ore 15.00
Riunione del gruppo di lavoro "San Bernardo 2023"
Martedì 29 novembre
Vescovado - mattino
Udienze
Asilo Mgr Jourdain - ire 18.30
Consiglio di Amministrazione
Mercoledì 30 novembre
Casa di Riposo J.B. Festaz - mattino
S. Messa e visita agli ospiti
Vescovado - pomeriggio
Udienze
LE MESSAGER RICORDA sainte Cécile
La Chiesa celebra Santa Cecilia Vergine e martire
Al momento della revisione del calendario dei santi tra i titolari delle basiliche romane solo la memoria di santa Cecilia è rimasta alla data tradizionale. Degli altri molti sono stati soppressi perché mancavano dati o anche indizi storici riguardo il loro culto. Anche riguardo a Cecilia, venerata come martire e onorata come patrona dei musicisti, è difficile reperire dati storici completi ma a sostenerne l'importanza è la certezza storica dell'antichità del suo culto. Due i fatti accertati: il «titolo» basilicale di Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all'anno 313, cioè all'età di Costantino; la festa della santa veniva già celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545. Sembra inoltre che Cecilia venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore, accanto alla cosiddetta «Cripta dei Papi», trasferita poi da Pasquale I nella cripta della basilica trasteverina. La famosa «Passio», un testo più letterario che storico, attribuisce a Cecilia una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa.
Il sole sorge alle ore 7,34 e tramonta alle ore 16,44.
“La guerra non devasta solo il presente, ma anche l’avvenire di una società. Ho letto che dall’inizio dell’aggressione all’Ucraina un bambino su due è stato sfollato dal Paese. Questo vuol dire distruggere il futuro, provocare traumi drammatici nei più piccoli e innocenti tra di noi. Ecco la bestialità della guerra, atto barbaro e sacrilego! La guerra non può essere qualcosa di inevitabile: non dobbiamo abituarci alla guerra! Dobbiamo invece convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani. Perché, se da questa vicenda usciremo come prima, saremo in qualche modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi, l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia”. (Papa Francesco)












