/ Autonomie VdA

Autonomie VdA | 10 novembre 2022, 09:16

NON RESTINO SENZA ASCOLTO GLI APPELLI DI PAPA FRANCESCO

Ripetere come se fosse un mantra che siamo dalla parte dell’Occidente è nobile e giusto, ma è come affermare che per camminare occorre mettere le scarpe

NON RESTINO SENZA ASCOLTO GLI APPELLI DI PAPA FRANCESCO

I cittadini italiani hanno da poco espresso il loro voto e lentamente si muovono posizioni diverse che cercano di sminuire la portata dell’evento elettorale.

 Neanche il tempo di misurare l’ampiezza di una crisi che riguarda tutti e si ignora che l’Italia ha bisogno di unità di intenti se vuole affrontare le sfide gigantesche nascenti dalla guerra, dai rincari, dalla mancata occupazione e dalle speculazioni.

Le soluzioni non solo a portata di mano ed occorre una maggiore sintonia con l’Europa se davvero si vuole condividere un rapporto di solidarietà. I temi caldi sono sempre gli stessi, irrisolti dopo undici anni di Governi improvvisati, privi del sigillo popolare.

E’ giusto pensare che la democrazia - proprio per la sua altezza costituzionale – dovrebbe essere uno strumento di pacificazione e non un mezzo per fagocitare una protesta a prescindere.

L’Italia ha bisogno di stabilità, di certezze, di pace, di solidarietà europea.

Ripetere come se fosse un mantra che siamo dalla parte dell’Occidente è nobile e giusto, ma è come affermare che per camminare occorre mettere le scarpe.

Ci vuole consapevolezza è, con essa, la misura delle volontà popolari – quelle si! sovrane – che a gran voce ripudiano la guerra e che rivendicano l’obiettivo della pace.

L’ostinazione con la quale si prosegue ad alimentare il conflitto in corso non aiuta certo a raggiungere risultati concreti, ma anzi brucia le tappe di una tregua tanto più necessaria, ma sempre più lontana. Sembra di essere tornati indietro nella Storia dopo Marco Aurelio Imperatore raccontata dallo storico Erodiano, quando dal 193 con l’Imperatore Elvio Pertinace si è giunti nel 198 in soli 5 anni a Caracalla (già Settimio Bassiano) passando da Severo Giuliano, a Lucio Settimio Severo, a Gaio Pescennio Nigro ed a Clodio Settimino Albino.

L’instabilità ha portato alla decadenza del grande impero romano ed oggi distrugge ogni visione di progresso, mentre le soluzioni attendono ed i problemi marciscono a danno di tutti. Maggioranza ed Opposizione devono poter collaborare perché la posta in gioco non è una manciata di potere più o meno effimero, bensì il destino degli Italiani, il futuro delle nuove generazioni.

Non vanifichiamo il grande progetto di Aldo Moro volto ad evitare inutili contrapposizioni ideologiche, per favorire un dialogo costruttivo tra tutte le parti sociali al servizio del bene comune nel progresso, nella pace e nella emancipazione di quella democrazia sancita dalla Costituzione della Repubblica.

Su tutto e su tutti – vincitori e vinti – devono prevalere le ragioni del pubblico interesse, la conquista di una pace che riconosca la verità nella sua interezza ed una solidarietà europea che rispetti i diritti delle Nazioni per costruire davvero gli Stati Uniti d’Europa.

Non restino senza ascolto gli appelli di Papa Francesco.

gianfrancofisanotti@gmail.com

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore