/ Autonomie VdA

Autonomie VdA | 23 maggio 2022, 10:00

IL SUICIDIO ENERGETICO, L’INFLAZIONE E L’INVERNO NUCLEARE

Queste le prospettive aperte dalla falciata delle armi che impesta l’Europa

IL SUICIDIO ENERGETICO, L’INFLAZIONE E L’INVERNO NUCLEARE

Con oltre 160 conflitti in corso, la guerra in Europa guida la classifica degli eventi che impoveriscono ed affamano l’Umanità. Sullo sfondo ecco l’inverno nucleare evocato da chi rivendica il dovere – il “dovere”? – di inviare nuove armi per indebolire una potenza come la Russia colpevole di voler proteggere la sua minoranza etnica e linguistica dal nazionalismo pericoloso di Kiev.

La Nato, sempre molto chiara nel limitarsi alla difesa dei Paesi membri (art. 5), si è lanciata verso una linea di aperta ostilità verso la Russia. Gli Americani vogliono esportare la democrazia e da tempo armano l’Ucraina ed insultano la Russia con accenti da basso impero romano. Se chi può fare la pace soffia sulla guerra, perdiamo l’occasione per porre fine ad un conflitto che blocca il desiderio di pace e di collaborazione solidale fra tutti i popoli europei. In Italia, come sempre, siamo i primi della classe ad allinearci al peggio del peggio, alla faccia dell’art. 11 della nostra Costituzione sul ripudio della guerra.

Chi come Salvini e Conte sta lavorando per una tregua costruttiva viene ostacolato da quanti intendono distinguersi con contrapposizioni persino esagerate, che stanno lacerando lo stesso centro-sinistra di governo.

Attenzione: la posta in gioco è il futuro dell’Europa, l’avvenire dei nostri figli molto più importante delle logiche guerresche che finiscono per fare marcire il progresso civile. A causa degli eventi sostenuti da chi non vuole per niente la pace, ci ritroviamo con un caro vita che mangia l’economia reale, soffoca le aziende, crea disoccupazione precipitandoci in una crisi economica ed in una congiuntura che suscitano inflazione ed uccidono la crescita, abbattendosi sulle genti europee ed in particolare proprio sull’Italia.

L’idea stessa delle sanzioni è di per sé fallace e punisce in primis gli interessi dell’Italia già soffocati dalla mancanza di materie prime, dalla penuria di risorse energetiche e da un debito pubblico senza precedenti. Gli indicatori e i sondaggi dicono che gli Italiani non hanno né tempo né voglia di partecipare a logiche di guerra che, alla fine, strangolano le sorti del nostro popolo ancora memore dei guasti della seconda guerra mondiale.

Forse, aveva ragione De Gaulle che uscì dalla NATO pur essendo leale amico degli USA nella difesa dell’Occidente libero da ogni impresa contro la libertà e la democrazia.

In sintesi, l’Italia deve costruire la pace e non alimentare la guerra con nuove armi: si tenga conto della volontà popolare davvero stanca di questi lutti tristi che non finiscono mai e timorosa di trovarsi, senza volerlo, a vivere un inverno nucleare. Charles De Gaulle diceva: “Governare significa sempre scegliere tra degli svantaggi.”

gianfrancofisanotti@gmail.com

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore