Rispetto alle anticipazioni fin qui emerse dei contenuti del prossimo Decreto “Sostegno”, Confcommercio ribadisce l’esigenza di misure di ristoro adeguate e tempestive. Quanto ai criteri, resta confermata la necessità di un meccanismo che superi il sistema dei codici ATECO, non introduca tetti rigidi di ricavi e faccia riferimento tanto alle perdite di fatturato annuo, valutandone con attenzione la misura percentuale da individuarsi come condizione di accesso, quanto ai costi fissi.
Tutto ciò per rispondere in maniera equilibrata alle esigenze dei diversi settori e delle diverse dimensioni d’impresa, nonché del mondo delle professioni. Così Confcommercio in una nota.
"Come già avevamo chiesto alla Giunta regione - evidenzia Graziano Dominidiato, Presidente di Fipe-Confcommercio VdA - è necessario quanto prioritario intervenire a favore delle attività di vicinato stremate e mettere in campo tutti i sostegni attesi, dal mercato del lavoro ai ristori insieme, fino all'approvazione del Recovery Plan".
Il tessuto commerciale di vicinato, infatti, è al limite della distruzione e ciò comporterà la perdita di un patrimonio produttivo di tante aziende, per la maggior parte a conduzione familiare che hanno svolto, e possono ancora svolgere, un ruolo molto importante nel rilancio del tessuto economico del Paese".
Per questo chiediamo un progetto mirato di modernizzazione ed innovazione rivolto agli esercizi di vicinato, da inserire nei progetti dedicati alla rigenerazione urbana».