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In Breve

| 01 febbraio 2021, 08:00

Grandi manovre per una “reUnion” in vista?

Non c’è fatto o atto politico che non nasconda una arrière-pensée, anche e soprattutto chez-nous. Noi vediamo tante cose, noi sappiamo tante cose e qui cerchiamo di darvene una lettura critica e trasparente

Grandi manovre per una “reUnion” in vista?

Qualcuno dice che le ritirate dimissioni del reggente di casa UV altro non siano che un alterco tutto interno alla corrente di Saint-Martin sul futuro del Mouvement. C’è un punto su cui la base non si è ancora espressa: reUnion sì, reUnion no? Meglio dirlo in altri termini, perché la base dovrà capire se sia il momento e il caso di riabbracciare chi se ne andò sbattendo la porta e che oggi sta in Alliance e VdA Unie.

Una delle causa delle dimissioni di Follien, infatti, pare che siano stati i tempi ed i modi che a Palazzo si stanno concretizzando per riportare a casa quanti siedono tra i banchi del 14, ma non sono più iscritti da tempo al gruppo UV. Una manovra che però stava organizzando soltanto chi oggi siede a Place Deffeyes e su cui in tanti nel Mouvement vorrebbero dire la loro.

Come diceva, infatti, un vecchio dirigente unionista qualche giorno fa nell’androne del secondo piano di Palazzo: siamo davvero sicuri che chi ha votato UV voglia condividere nuovamente la propria tessera con Caveri e Chatrian?

Domanda sicuramente lecita. Tra le motivazioni (non scritte e non dette) del ritiro delle dimissioni c’è anche questo fatto ovvero che la reUnion sia decisa dal prossimo Congrès e che non sia gestita come una ardita manovra di Palazzo con il solo obiettivo di “semplificare” l’attuale quadro politico in vista anche delle prossime perturbazioni.

Père Joseph

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